«Adesso non ci sono più scuse, non ci sono più alibi. L’aeroporto ripartirà con i voli dall’1 aprile, e compieremo ogni sforzo per riavere tutti i collegamenti dalla Russia e aumentare le rotte per l’Europa». Laura Fincato, presidente di Airiminum, ha ritrovato il sorriso dopo settimane, mesi, in cui sembrava che il Fellini’ proprio non riuscisse a tornare in pista, a causa di intoppi burocratici, diffide, ricorsi. «Invece l’1 aprile si comincia con le compagnie Transaero e Vim airlines. Avremo per il momento 8 voli settimanali (tra andata e ritorno) e da maggio i collegamenti aumenteranno». I russi hanno ancora fiducia del Fellini’, dopo quanto è accaduto in questi mesi, con la riapertura annunciata e poi rinviata più volte? «Uno dei nostri soci e consiglieri, l’imprenditore riminese Raffaele Ciuffoli, è andato a Mosca in questi giorni alla fiera del turismo per incontrare tour operator e compagnie. I russi volevano certezze, e ora che le hanno avute vogliono di nuovo a volare a Rimini». Quanto ha influito la convenzione con cui Enac in questi giorni, cha definitivamente affidato ad Airiminum la gestione dell’aeroporto per i prossimi 30 anni? «Moltissimo. Si è mosso anche il console generale per fare in modo che le autorità e gli operatori russi fossero informati a dovere e rassicurati sull’aeroporto». Resta sempre forte la concorrenza di Ancona, che offre 21 euro a passeggero per ogni aereo russo che atterra nelle Marche… «Io non credo che Ancona si possa permettere ancora a lungo questa politica così aggressiva fatta di incentivi e contributi. Quello che è accaduto a Rimini in passato insegna… Di questo passo, Ancona rischia di fare una brutta fine. D’altra parte anche noi avremo bisogno del sostegno del territorio». Si riferisce alle istituzioni? «A quelle e non solo. Ora che finalemente l’aeroporto riaprirà, metteremo in campo strategie insieme agli albergatori e agli operatori. Fondamentale sarà anche l’aiuto della Regione, e non solo in termini economici». Quanto investirà invece Airiminum? «Per riqualificare l’aeroporto svariate centinaia di migliaia di euro già nel 2015 (tra i 400 e i 500mila, ndr). Abbiamo forti interessi da parte di gruppi nazionali, pronti a investire». Il rischio, se saranno accolti i vari ricorsi contro Airiminum, è di spendere quei soldi invano e ritrovarsi senza più l’aeroporto… «Noi siamo sereni, perché abbiamo risposto alla lettera e nei fatti al bando indetto da Enac. Non temiamo alcun ricorso». Il Resto del Carlino
