La caccia al biglietto è finita ancor prima di cominciare. Il Teatro Galli registra il “tutto esaurito” per l’atteso appuntamento con l’Opera di Capodanno, confermando il legame viscerale tra la città e la tradizione lirica delle feste. Aida, il monumentale capolavoro verdiano scelto per inaugurare il 2026, andrà in scena davanti a una platea gremita in tutte e tre le recite in cartellone. Mentre in città sale l’attesa, la macchina organizzativa sta mettendo a punto gli ultimi dettagli: domani sera, martedì 30 dicembre, si terrà la prova generale a porte chiuse, il collaudo definitivo prima che si alzi il sipario.
Il debutto ufficiale è fissato per il pomeriggio di Capodanno, giovedì 1 gennaio alle ore 17.30. Lo spettacolo, una nuova produzione curata dal Coro Lirico Città di Rimini Amintore Galli APS con il sostegno del Comune, sarà poi replicato sabato 3 gennaio alle 20.30 e domenica 4 gennaio alle 17.30. Tre date “sold out” che testimoniano la fame di grande musica del pubblico riminese e dei turisti presenti in Riviera.
La regia dell’allestimento è affidata a Paolo Panizza, che guiderà una narrazione scenica arricchita dal tocco contemporaneo del video designer Mihai Alin Enache, promettendo un’esperienza immersiva nel rispetto della tradizione. Sul podio, a dirigere l’Orchestra La Corelli, salirà il Maestro Jacopo Rivani, mentre il Coro Lirico cittadino è preparato dal Maestro Marcello Mancini. A completare il quadro artistico, le coreografie di Matteo Mecozzi interpretate dal corpo di ballo della Compagnia RDL di Carlo Tedeschi.
Di alto profilo il cast vocale chiamato a dare vita al dramma di Antonio Ghislanzoni. Nel ruolo del titolo, la principessa etiope ridotta in schiavitù, canterà il soprano Renata Campanella. La parte di Radamès vedrà un’alternanza: il tenore Vasyl Solodkyy calcherà le scene il 1° e il 4 gennaio, mentre Danilo Formaggia sarà protagonista nella recita del 3 gennaio. La rivale Amneris avrà la voce del mezzosoprano Irene Molinari, affiancata dal basso Antonio Di Matteo (Ramfis), dal baritono Stavros Mantis (Amonasro) e dal basso Mattia Venni (Re d’Egitto).
L’evento rinnova così una consuetudine ormai radicata: quella di salutare l’arrivo del nuovo anno nella cornice storica del Teatro Galli, dove musica, bellezza e partecipazione popolare si fondono in un rito collettivo che, anche per questo 2026, non ha lasciato un solo posto libero.












