Rimini, l’allarme dei Vigili del Fuoco: “Sicurezza a rischio per carenza di personale e mezzi”

“Senza interventi immediati, la sicurezza collettiva è a rischio”. È questo il duro messaggio lanciato dai Vigili del Fuoco di Rimini, che, tramite le sigle sindacali UGL e CGIL, denunciano una situazione definita ormai “oltre ogni soglia di tollerabilità”, chiedendo alle istituzioni un intervento “immediato, deciso e strutturale”.

La principale criticità riguarda la carenza di personale operativo, che secondo i sindacati “compromette gravemente la capacità di garantire un soccorso tecnico urgente e capillare su tutto il territorio”. Gli operatori riminesi sottolineano che “non si può continuare ad affidare la sicurezza pubblica esclusivamente alla dedizione e all’eroismo quotidiano dei Vigili del Fuoco: serve una macchina organizzativa solida, numericamente adeguata, logisticamente efficiente”.

Negli ultimi mesi, il personale per turno è calato da 34 a 32 unità, una contrazione che ha aggravato una situazione già critica. A pesare ulteriormente è la mancanza di personale tecnico e amministrativo, che costringe a ricorrere in modo massiccio al lavoro straordinario, con “turni estenuanti, livelli di stress altissimi, aumento degli infortuni” e un futuro incerto, visto che molti operatori sono prossimi alla pensione.

Con l’arrivo dell’estate, i problemi si acuiscono. Il distaccamento stagionale di Bellaria-Igea Marina, definito “presidio indispensabile in questo periodo”, è stato ridimensionato, con meno giorni di apertura e nessun rinforzo esterno. L’operatività viene garantita solo grazie allo sforzo supplementare del personale di Rimini.

A tutto questo si aggiunge la cronica carenza di mezzi. Le organizzazioni sindacali tornano a chiedere una seconda autoscala: “il mezzo attualmente in dotazione è spesso fermo per manutenzione e non basta a coprire le esigenze di un’intera provincia”. Anche i Vigili del Fuoco dell’aeroporto Fellini lavorano in condizioni strutturali inadeguate: temperature troppo basse d’inverno e oltre i 30 gradi d’estate, una situazione segnalata anche dagli agenti della Polaria.

Servono più risorse, più personale, più mezzi, strutture adeguate – ribadiscono UGL e CGIL – Non si può più restare in silenzio di fronte a una situazione che mette a rischio non solo chi indossa l’uniforme, ma l’intera comunità che quei professionisti hanno il compito di proteggere. Dietro ogni turno massacrante c’è una persona, dietro ogni intervento c’è una vita che può essere salvata. La sicurezza non può aspettare. E neppure chi la garantisce ogni giorno”.