«ESSERE una Chiesa non con le porte blindate, ma aperte anzi spalancate a tutti». Il vescovo di Rimini, monsignor Francesco Lambiasi parla di questo e di molto altro nella sua nuova lettera pastorale (indirizzata a presbiteri, diaconi, religiosi e a tutti i fedeli laici). Vogliamo incontrare Gesù. Evangelizzare si deve: ma si può? è il titolo della pubblicazione (stampata in 12.500 copie e lunga 80 pagine) fresca di stampa, che indica chiaramente i contenuti e le prospettive pastorali della missione straordinaria alla quale la diocesi romagnola sta già lavorando. Tre sono le parole per Lambiasi che devono fare da guida ai fedeli riminesi. «La prima è proprio missione – spiega Lambiasi – uscire per andare ad incontrare l’altro, non pensando di colonizzare nessuno, ma per condividere l’umanità del fratello, anche se lontano. La seconda è misericordia, non in senso pietistico, ma nel senso di amare come Cristo, e come ci invita a fare papa Francesco indicandoci la chiesa come ospedale da campo. La terza parola è gioia, la gioia stessa che è il Vangelo».
La lettera pastorale è divisa in due parti. La prima è un percorso scandito da cinque tappe che partono dall’incontro con Gesù fino al diffonderne la conoscenza. La seconda parte è invece dedicata a iniziative pastorali in atto nella Chiesa riminese. Con in allegato 22 esperienze già attive.
TRA LE OPERE-SEGNO programmate, come lo era già stato due anni fa il fondo per il lavoro (che ha permesso di dare un impiego a 63 persone) da segnalare due progetti importanti: uno dedicato ai profughi, l’altro alle famiglie in difficoltà. Il primo prevede l’individuazione da parte di parrocchie e zone pastorali, in particolare alle Caritas interparrocchiali, di appartamenti per accogliere piccoli nuclei familiari o gruppi di 3-5 profughi, omogenei per provenienza. L’associazione che ha la convenzione con la Prefettura nominerà poi un tutor che seguirà e coordinerà le singole realtà. Si creeranno situazioni di integrazione e si organizzeranno anche lavori socialmente utili per coinvolgere queste persone nella società. «Sono già arrivate – spiega monsignor Luigi Ricci, vicario generale della diocesi – alcune disponibilità dalle parrocchie riminesi e anche dalle suore Carmelitane di Sogliano, disposte ad aprire le porte della loro foresteria».
IL SECONDO progetto è chiamato invece ‘da famiglia a famiglia’ e prevede che ogni nucleo familiare esamini quanto può mensilmente risparmiare per mettere la somma (chiamata decima delle famiglie) a disposizione di altre famiglie in difficoltà. Tra le proposte anche le adozioni di vicinanza: versamenti di somme mensili per famiglie bisognose (tramite la Caritas) per aiutarle a pagare bollette, rette degli asili, trasporti pubblici scolastici. «La lettera pastorale è per tutti – afferma Manuel Mussoni, insegnante di religione – con un linguaggio e un contenuto che possono davvero avvicinare ogni persona». «Lambiasi ci ha fatto un grande dono – aggiunge Sara Foschi, missionaria della Papa Giovanni XXXIII – Ci invita ad allargare le braccia per accogliere sofferenti e emarginati. Siamo chiamati dal mondo a cambiare i nostri stili di vita ed essere testimoni di non violenza».
Resto del Carlino