Una rissa di ‘famiglia’ a suon di coltelli e manganelli, quella che si è scatenata ieri pomeriggio in via Bidente. Tre le persone ferite portate via in ambulanza, due ex coniugi e il nuovo compagno di lei. Un vero e proprio pandemonio che si è consumato sotto gli occhi di una bambina di 13 anni.
Secondo una prima ricostruzione fatta dai carabinieri, tutto comincia quando, poco prima delle 15,30, l’ex marito, un 40enne, si presenta a casa della donna che ora vive con un altro, di nazionalità straniera. A chiamarlo è stata la figlia che non va d’accordo con il nuovo compagno della madre. Ma appena suona il campanello, non fa in tempo a dire granchè che il fidanzato della ex moglie esce come un fulmine dall’abitazione. Le sue intenzioni sono tutt’altro che amichevoli, perchè l’altro si rende conto con orrore che sta brandendo un coltello. Un attimo dopo e se lo ritrova addosso, i due lottano sulla strada come forsennati, e per fortuna l’italiano riesce a disarmare l’altro. Il quale, sosterrà poi l’italiano, «ha cercato di sbudellarmi». I due lottano come forsennati, mentre la gente per strada li guarda inorridita e comincia a chiamare le forze dell’ordine. Ma prima ancora che i carabinieri arrivino sul posto, l’ex moglie esce dalla casa come una pazza. Anche lei è armata, ma di un manganello, e comincia a colpire l’ex marito con tutta la forza che ha in corpo. Una scena pazzesca che si consuma davanti a decine di persone, ma soprattutto davanti agli occhi terrorizzati della ragazzina che è impietrita davanti allo ‘spettacolo’ che stanno dando i suoi genitori.
I carabinieri arrivano sirene spiegate e riescono a riportare la calma, e sono loro a chiamare le ambulanze, visto come sono ridotti i tre protagonisti di quel putiferio. Quello messo peggio è naturalmente l’ex marito, a cui i medici del pronto soccorso dell’Infermi hanno dato dieci giorni di prognosi. Tutti e tre sono stati comunque denunciati dai militari per lesioni personali aggravate in concorso, e sicuramente dovranno vedersela anche con il giudice del Tribunale dei Minori. Nel frattempo sono intervenuti anche i servizi sociali.
