Rimini. L’inchiesta riparte da Bankitalia Carim attacca: «Nessuna sanzione»

CARIME’ FINITA sul tavolo del magistrato, la relazione finale degli ispettori di Bankitalia che nell’aprile scorso hanno effettuato un’altra verifica alla Cassa di Risparmio di Rimini. Un controllo di routine, sicuramente più approfondito visto il precedente commissariamento, al termine del quale hanno stilato una relazione che però ora sarebbe sotto la lente d’ingradimento della Procura, in quanto sarebbero stati sollevati rilievi che gli inquirenti giudicano degni di approfondimento. Il sostituto procuratore ha infatti inaugurato un nuovo filone d’indagine (che conta cinque indagati), dove sarebbe confluita appunto anche la relazione degli ispettori. Gli investigatori del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza, coordinati dal sostituto procuratore Luca Bertuzzi, sarebbero infatti decisi a verificare la possibilità che l’Istituto di credito abbia potuto concedere prestiti senza le adeguate garanzie. Solo un sospetto, appunto, ma su cui hanno deciso di indagare. Secondo indiscrezioni, gli ispettori di Bankitalia avrebbero anche parlato della necessità di una ricapitalizzazione, in quanto la Banca si starebbe ancora portando dietro le conseguenze del disastro che ha condotto al commissariamento.
BANCA CARIM però smentisce categoricamente che gli ispettori possano avere sollevato dubbi su prestiti incauti concessi dalla nuova gestione. «Gli ultimi accertamenti ispettivi condotti da Banca d’Italia presso l’azienda– sottilineano in un comunicato – si sono conclusi il 24 aprile scorso, come a più riprese riportato dalla stampa e da questa Banca rappresentato nelle sue comunicazioni al mercato: gli accertamenti si sono conclusi senza l’irrogazione di sanzioni. Dopo tale data, la Banca è stata sottoposta unicamente a verifiche di routine, esclusivamente in ordine alle procedure di antiriciclaggio, trattamento del contante e trasparenza, senza rilievi significativi. Il rinvio a giudizio di cui si parla riguarda amministratori antecedenti il commissariamento e nulla hanno a a che fare con quelli succedutisi dopo il ritorno in bonis di Banca Carim; ogni accostamento è quindi del tutto fuorviante. Nessuna notifica di proroga d’indagine è stata inoltre recapitata agli attuali amministratori».

Resto del Carlino