Rimini. Lo smog schizza alle stelle ma non scatta lo stop alle auto

trafficoCONTINUA l’emergenza smog a Rimini. Situazione sempre più calda riguardo all’inquinamento, con piogge assenti e venti che non si fanno vedere, mentre potrebbero ‘dare una spazzata’ ai cieli sempre più pieni di polveri fini inquinanti. Gli sforamenti dei livelli massimi di legge (50 migrogrammi a metro cubo) sono saliti a 55 da inizio anno per la centralina Arpa di via Flaminia; 43 in quella di via Marecchia. Rispetto alla quantità, il record negativo in regione resta quello fissato a Rimini il 16 dicembre, con 123 microgrammi. Nonostante la situazione e gli allarmi degli ambientalisti restano sospesi – nel periodo natalizio – i provvedimenti stoppa traffico previsti dall’accordo regionale sulla qualità dell’aria. Che prevedono possibili giornate aggiuntive di blocco in caso di situazione particolarmente critiche (ad esempio 7 giorni consecutivi di sforamenti). Per ora si circola allegramente. Se ne parlerà, semmai, dopo la Befana. «E’ chiaro che tutti noi sindaci del centro nord siamo preoccupati – scrive su Facebook il sindaco Andrea Gnassi –. Anche se si tratta di condizioni meteo non consuete, si ripropone tutta la necessità di un Programma italiano riguardante il miglioramento dell’aria che si respira. L’Emilia Romagna, con la Lombardia, uniche in Italia, da oltre 10 anni attua azioni di contrasto allo smog che hanno ottenuto nel tempo anche risultati interessanti. Peraltro da gennaio 2016 l’accordo regionale sull’aria prevede misure più stringenti». Gnassi invita ad allargare le restrizioni al traffico anche ai Comuni più piccoli rispetto ad oggi (al sindaco di Riccione, Renata Tosi, fischieranno le orecchie): «E’ una strada da perseguire, magari coinvolgendo non solo le città grandi dai 60 mila abitanti in su ma tutto il territorio». Gnassi parla di «riqualificazione delle città, non più ‘schiave’ delle auto». «La città italiane si sono tutte sviluppate per un modello di utente automunito. In una realtà come Rimini il 70% del trasporto su quattro ruote avviene per tragitti inferiori a pochissimi chilometri. Qui occorre il cambio passo». E qui il sindaco – dopo aver citato rondò e ciclabili – cala l’asso del Trc (altra fischiata d’orecchi per la Tosi): «Soprattutto Rimini ha sostenuto la realizzazione di un sistema di trasporto pubblico costiero, da troppi osteggiato per questioni altre, e che invece sarà capace di produrre da subito un miglioramento effettivo della qualità dell’aria, togliendo dalla strada i 6 mila mezzi che ogni giorno fanno avanti indietro nei pochi chilometri che separano Rimini da Riccione». Anche l’assessore provinciale all’ambiente, il sindaco di Misano Stefano Giannini, invoca «interventi strutturali, in parte in corso come il Trc». E aggiunge una «opinione personale». «Vanno sfatate alcune false credenze – conclude Giannini –. Ad esempio le stufe a pellet, sempre più di moda, producono un inquinamento importante, molto più alto rispetto al metano».