Rimini.Lo smog torna a salire In un anno 49 giorni sopra i limiti

trafficoQUANT’È PULITA l’aria che respiriamo? Dopo il trend discendente degli ultimi anni, nel 2015 a Rimini lo smog sembra andare incontro a una crescita, per quanto lieve.
A dirlo sono le statistiche riepilogative raccolte dall’osservatorio Qualità dell’aria di Arpa. Statistiche che tengono in considerazione i livelli di PM 10 (vale a dire la materia particolata, le particelle microscopiche presenti nell’atmosfera), indicando i giorni dell’anno in cui le singole stazioni di rilevamento (a Rimini sono due, quella ‘Flaminia’ e quella ‘Marecchia’ all’interno del parco XXV Aprile) hanno sforato la soglia massima prevista dalla normativa (che è di 50 ug/ m3).
QUEST’ANNO sono stati 49 i giorni di sforamento registrati dalla stazione ‘Flaminia’ e 38 quelli della ‘Marecchia’ (a fronte dei 35 giorni di superamento consentiti in un anno per ogni singla stazione). Numeri destinati con ogni probabilità ad aumentare, considerato che alla fine dell’anno mancano ancora più di due settimane, e considerato anche nell’ultimo periodo (ovvero nell’arco temporale che va dal 30 novembre al 9 dicembre) il tetto di 50 ug/m3 è stato oltrepassato otto volte su dieci. Peggio della stazione ’Flaminia’ solo la stazione ‘Timavo’ di Reggio Emilia, con 58 giorni off limits, Parma ‘Montebello’ con 56, e Carpi con 51. Nel 2014 erano stati 52 i giorni di sforamento per la ‘Flaminia’ e 30 per la ‘Marecchia’, contro i 68 per la ‘Flaminia’ e 29 per la ‘Marecchia’ nel 2013, e gli 89 per la ‘Flaminia’ e i 67 per la ‘Marecchia nel 2012. Il piccolo incremento del 2014 si contrappone, dunque, a un trend che negli ultimi anni ha visto la progressiva diminuzione dei livelli di smog.
«NON POSSO escludere – spiega Marco Zamagni, dirigente dell’area monitoraggio dell’aria di Arpa – che a fine anno la stazione Flaminia possa registrare alcuni giorni di sforamento in più rispetto al 2014. Bisogna tenere conto, ad ogni modo, che le condizioni meteo climatiche di questi giorni, vale a dire alta pressione e temperature fredde, favoriscono l’abbassamento dello strato di rimescolamento in cui si deposita la materia particolare. Il quadro generale comunque si mantiene abbastanza stabile. Al contrario, non credo che i volumi di traffico presenti in città possano avere inciso particolarmente, considerate anche tutte le limitazioni introdotte negli ultimi anni, che anzi, a parità di condizioni, hanno reso più fluida la circolazione e abbattuto i tassi di inquinamento. Rimini presenta comunque livelli di criticità vicini a quelli di città come Reggio Emilia e Parma, anche se ovviamente bisogna distinguere tra stazioni collocate in ambito urbano, semi – urbano o periferico» conclude il responsabile di Arpa.

Resto del Carlino