Rimini. Lotta ai furbetti del pass invalidi. Duecento multati in un anno

Il caso più eclatante risale a ottobre, quando la polizia ha scoperto che una commerciante usava il pass del marito disabile, morto da un anno e mezzo, per girare e parcheggiare a suo piacimento… La donna aveva ritoccato abilmente la data del permesso, risultato scaduto nel 2015. E così, oltre alla multa (era il minimo) è stata anche denunciata per falso. Ma quello «non è l’unico caso: sono diversi i riminesi – rivela l’assessore alla Polizia municipale Jamil Sadegholvaad – che fanno i furbetti con il permesso dei loro familiari disabili, utilizzandolo in maniera impropria o arrivando addirittura a taroccarlo».
E i numeri lo confermano. Nel 2016 i vigili hanno elevato a Rimini ben 188 multe per altrettanti casi di uso improprio o irregolare del permesso di circolazione per disabili. «C’è il nipote che gira col pass della nonna che non si muove dal letto da anni, o il figlio che continua a parcheggiare nel parcheggio per disabili riservato al genitore anche quando questi ha cambiato casa…». E gli esempi simili potrebbero continuare. «Numerosi casi – continua l’assessore – riguardano l’uso del pass disabili per andare a fare la spesa o qualche commissione, anziché per accompagnare il titolare del permesso».
Accanto a questi casi, sono state tante anche le multe contro chi parcheggia negli stalli riservati ai disabili o impedisce loro in qualche modo di usare le strisce gialle. Nel 2016 i vigili ne hanno fatta praticamente una al giorno: 285 sanzioni contro chi ha parcheggiato la macchina negli stalli per disabili, 9 per chi ha fatto lo stesso con la moto o lo scooter, infine 13 contro chi ha parcheggiato in corrispondenza degli scivoli riservati ai portatori di handicap, per un totale di 307 multe. Non sono molte, rispetto alle infrazioni commesse ogni giorno. Ma è anche vero che spesso, quando vengono chiamati per multare l’auto parcheggiata sulle strisce disabili, i vigili poi non riescono ad arrivare in tempo a sanzionare la macchina in divieto. Per l’assessore le quasi 500 multe del 2006 sono comunque «il segno di un’attenzione alta verso un fenomeno odioso. Un impegno che non risponde soltanto alla legge, ma che ha a che fare con il grado di cività di una comunità». «Rendere più agevole la vita alle persone portatrici di handicap è un una questione inderogabile – conclude Sadelgholvaad – e per questo i ‘furbi’ vanno puniti e sanzionati». Il Resto del Carlino