UNA DONNA che lotta per la sua vita e un compagno che le sta vicino da 27 anni decidono di sposarsi in ospedale, dove lei è ricoverata. Una festa vera, con rinfresco, fiori, torta, musica, tanti parenti e amici, diversi arrivati dall’Inghilterra. Ci sono matrimoni che lasciano il segno e quello tra Daniela Anna Maria Franchini e Fulvio Calloni è sicuramente uno di questo. Le nozze sono state celebrate martedì mattina in una grande sale del padiglione Ovidio del reparto Hospice – Terapia Antalgica e Cure Palliative, alla presenza di una funzionaria dello Stato civile del comune di Rimini.
«Non credevo nemmeno fosse possibile celebrare un matrimonio in ospedale – racconta Fulvio – e invece la direzione ha dato subito il suo benestare. Siamo stati tutti molto contenti».
E’ stata una bella festa?
«Moltissimo. Eravamo una quarantina ma avremmo potuto essere molti di più, però non volevamo approfittare troppo dell’ospitalità».
C’è stato anche il buffet?
«Sì, è stato preparato da Soriani, una parte di dolce e una di salato, molto buono. Abbiamo stappato un bel po’ di bottiglie di ottimo prosecco e c’è stata anche la musica: il brindisi è stato fatto sulle note di una compilation di musiche rock da noi molto amate»
I più commossi chi erano?
«Sicuramente io e mia moglie, ma erano in tanti ad avere le lacrime agli occhi».
Quando è arrivata la decisione di celebrare il vostro matrimonio in ospedale?
«La malattia avanza e poi in questo periodo sono con noi tanti parenti e amici per le festività, così ne abbiamo approfittato».
Dove ha conosciuto Daniela?
«In Inghilterra dove io ero per lavoro e sono rimasto per dodici anni. Poi il richiamo della nostra terra e dei familiari ci ha riportati qui. Daniela è di Rimini, mentre io sono di origini liguri».
Quindi hanno celebrato con voi anche amici inglesi?
«Certo, sono arrivati per festeggiare con noi».
Quando è iniziata la malattia di Daniela?
«Un anno fa. E’ stato un fulmine a ciel sereno. Nonostante i controlli che abbiamo sempre fatto non era emerso nulla».
Siete comunque molto sereni.
«Sì. Siamo molto felici anche grazie a queste nostre nozze e alla bella festa che abbiamo potuto fare. Noi siamo molto fiduciosi che qualcosa di buono possa succedere. Non perdiamo la speranza. Sa cosa sto facendo adesso?»
No, mi dica.
«Sto andando a fare la spesa la supermercato, ci teniamo molto all’alimentazione, alle cose naturali e buone. Poi vado a mangiare con Daniela».
Anche Davide Tassinari, direttore dell’Unità operativa della Terapia antalgica ma anche di quella di Oncologia, era presente alla cerimonia: «E’ stata veramente una bella festa, non una semplice formalizzazione dell’atto matrimoniale. C’erano tanti invitati, musica, fiori. Quando ci hanno chiesto la disponibilità della sala abbiamo inoltrato la richiesta alla direzione sanitaria che l’ha subito concessa».
Resto del Carlino