CARO Carlino, sono rimasto molto colpito dalla notizia che il Tar ha dato ragione alle ‘lucciole’, annullando i fogli di via firmati dal questore di Rimini. Secondo il tribunale amministrativo, non possono essere cacciate se non sono pericolose o se non hanno atteggiamenti osceni sulle strade. Ma vi sembra decoroso vedere queste ragazze in abiti succinti ammiccare ai clienti e contrattare delle prestazioni sessuali, spesso in pieno centro o addirittura nelle vicinanze delle chiese? Come possono non essere ‘pericolose’ delle donne che in alcuni casi sono disposte ad avere anche dei rapporti non protetti in cambio di qualche soldo in più? E non sono forse pericolosi quei personaggi che reclutano le ragazze nei paesi dell’Est o in Africa, spesso con l’inganno e con le minacce, costringendole a lavorare sul marciapiede? Dico la verità: non capisco come mai le prostitute godano di tanta protezione da parte della legge. Se un ristorante o un bar mettono un tavolino non autorizzato sul marciapiede passano un sacco di guai. Se una lucciola ‘occupa’ una strada per adescare i clienti nessuno può farle nulla anche se incassa tanti soldi, non emette scontrini e non paga le tasse.
Giulio Leoni,
Rimini
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GENTILE lettore, è davvero paradossale la situazione che si è creata per combattere la prostituzione. I cittadini si lamentano per lo sfacciato mercato del sesso sui marciapiedi, i sindaci preparano le ordinanze contro le lucciole, i questori firmano i fogli di via, la Corte d’Appello di Bologna li ritiene validi, ma il Tar accoglie i ricorsi delle prostitute che possono tornare ad esercitare indisturbate il loro mestiere. Se c’è già una legge che vieta la prostituzione nelle case chiuse, è davvero così difficile approvarne un’altra per togliere le ‘lucciole’ dalle strade?
Resto del Carlino