Domenica mattina una buona fetta di spiaggia di Rimini in riva al mare era coperta da una lunga striscia di alghe rosse o nere. I bagnanti più mattinieri infatti si sono ritrovati questa brutta sorpresa, ma nonostante ciò, molti di essi hanno comunque deciso di tuffarsi in mare.
Su Facebook molti sono i sammarinesi che si lamentano delle condizioni igienico ambientali delle acque del mare riminese. C’è chi da la colpa al sindaco Gnassi, chi invece alle istituzioni sammarinesi addette al controllo delle acque dei torrenti del Titano. Sta di fatto che, almeno questa volta, le alghe comparse domenica in riva al mare non sono addebitali a problemi inerenti a inquinamento ambientale. Il fenomeno delle alghe e delle mucillagini dalle nostre parti è un evento abbastanza consueto.
In Adriatico il problema della mucillagine è comparso con notevole intensità negli anni ‘89-’91, ma è stato segnalato anche in epoca precedente; la testimonianza più antica, infatti, risale al 1872; da allora al 2000 sono stati registrati almeno 25 eventi di affioramenti estensivi di materiale mucillaginoso aggregato. Le mucillagini non sono di per sé danno- se, essendo costituite da polisaccaridi. Il materiale di natura gelatinosa flottando può imbrigliare le particelle in sospensione. Non sono pervenute segnalazioni di danni alla salute da parte di bagnanti o pescatori, che hanno avuto contatto diretto con la mucillagine. La presenza nella colonna d’acqua di discrete quantità di materiale può creare problemi nel comparto della pesca, soprattutto per quella effettuata con reti da posta, per il conseguente intasamento delle reti.