Rimini, lupi alle porte: incontro pubblico per fare chiarezza su rischi e gestione

La questione lupi accende il dibattito nel Riminese, tra paure dei residenti e normative di gestione della fauna selvatica. Il caso delle presenze sempre più frequenti vicino ai centri abitati, che ha avuto eco anche oltre i confini nazionali, sarà al centro di un incontro pubblico organizzato dall’Associazione Nazionale per la Tutela dell’Ambiente e della Vita Rurali insieme al Comitato quartiere 11 Rimini “Emergenza lupi”. L’appuntamento è fissato per giovedì 22 gennaio 2026 alle 20.30 presso la Sala Macaco di via Marecchiese 314.

In un comunicato stampa diffuso ieri, gli organizzatori delineano un evento che punta al confronto aperto, invitando esperti e rappresentanti delle istituzioni per analizzare il fenomeno senza tabù. Tra i relatori principali figura Giovanni Todaro, giornalista naturalista e studioso del lupo, già ideatore del Museo internazionale del bracconaggio, e Michele Corti, ruralista ed ex professore di Zootecnia di montagna. A portare la voce del territorio saranno Marco Succi e Giorgio Urbinati, vertici del comitato locale nato proprio in risposta all’emergenza.

L’intento dichiarato è quello di “fare esprimere tutti, affinché la gente possa sentire le varie versioni e farsi un proprio parere”. Per questo sono stati invitati al tavolo dei relatori anche Giampiero Semeraro dello Sportello Lupo Rimini e Pier Claudio Arrigoni, funzionario del Settore Agricoltura, caccia e pesca della Regione Emilia Romagna. I temi sul tavolo scottano: dal numero stimato di esemplari alle strategie contro le predazioni, fino alla gestione dei cosiddetti “lupi spavaldi” e all’applicazione dell’articolo 16 della Direttiva Habitat, che in casi specifici prevede deroghe per la cattura o l’abbattimento.

Secondo l’Associazione, l’Italia è lo stato europeo con la maggior presenza di lupi e l’Emilia Romagna registra densità record, specialmente nell’Appennino occidentale. La nota polemizza apertamente con la Regione, accusata di non aver mai richiesto a ISPRA l’abbattimento di esemplari pericolosi, nonostante l’Istituto avesse ipotizzato quote di prelievo per il 2025.

A preoccupare gli organizzatori sono i precedenti e i dati sulla sicurezza. “ISPRA ha confermato ufficialmente che i lupi in Italia negli anni 2017-2024 hanno attaccato e ferito senza provocazione ben venti persone”, si legge nel comunicato, che cita il caso della lupa di Vasto come monito. Lì, le aggressioni agli umani furono precedute da predazioni di cani nei centri urbani, “come accade oggi a Rimini”. Un parallelismo inquietante che gli organizzatori sperano di scongiurare, evitando anche ricadute negative sull’immagine turistica della Riviera. Dopo gli interventi tecnici, spazio alle domande del pubblico.