Rimini. Non mandavano i figli a scuola, tolta la multa ai genitori nomadi

Non mandare i figli alla scuola media non è reato. Così la terza sezione della Corte di Cassazione ha cancellato un assunto che da decenni si tramanda tra i genitori, traducibile in due termini: scuola dell’obbligo.
Una tradizione che inizia più di cinquant’anni fa e fa riferimento all’articolo 731 del codice penale relativo alla legge 1859 del 31 dicembre 1962, articolo 8.

Leggi, articoli, date che hanno sancito l’imperativo della ‘scuola dell’obbligo’. Ed era a questa tradizione che si era appellato un giudice di pace di Rimini quando nel settembre del 2015 aveva condannato i genitori di due ragazzini frequentanti le medie alla pena di 30 euro ciascuno, ritenendo mamma e papà responsabili delle ripetute assenze che i due figli avevano fatto nell’anno scolastico 2012/2013 in una scuola della provincia riminese.

I ragazzini, di etnia rom, in classe non si vedevano raramente. Colpa dei genitori aveva sentenziato il giudice. Ma mamma e papà hanno deciso di non arrendersi, nonostante l’ammenda fosse poco più che simbolica, 30 euro. Hanno deciso di ricorrere alla Corte di Cassazione.

Perché la colpa delle assenze deve essere nostra? Hanno ribadito tramite il proprio avvocato i genitori. Le contestazioni nel ricorso erano due. La prima: il giudice non avrebbe compiuto verifiche accurate per accertare se la frequenza scolastica dei minori fosse provocata dal un loro volontario e insuperabile rifiuto, davanti al quale i genitori poco o nulla potevano fare. Non solo, mamma e papà hanno dipinto un quadro diverso della faccenda. Non genitori distratti, ma figli discriminati per le proprie origini tanto da voler interrompere il percorso scolastico.

Alla fine dello scorso anno è arrivato il verdetto lapidario della Corte che «annulla senza rinvio, la sentenza impugnata perché il fatto non costituisce reato».

In realtà la multa è stata stracciata non per le presunte discriminazioni, bensì per il secondo punto contestato dall’avvocato della famiglia, ovvero un decreto legge, il 212 del 2010. Dietro ai termini ‘scuola dell’obbligo’ si dipanano diverse leggi, decreti, articoli e infine ecco la sorpresa. Stando al famigerato decreto di sette anni fa quell’obbligo risalente agli anni Sessanta esiste ancora, ma la punizione con una multa per i genitori che non vigilano sulla frequenza scolastica dei figli, non c’è più quando si tratta di scuola media. Il Resto del Carlino
Andrea Oliva