Rimini. Manici di scopa di ferro usati come mazze contro i cinque ragazzi di Forza Nuova. L’inchiesta ‘bussa’ a Casa Madiba. E’ aggressione e non rissa.

Lo giudice Roberto picchiatoLe mazze di ferro sarebbero state i manici delle scope che i militanti di Casa Madiba di erano portati dietro per il ‘lavaggio simbolico’. E con quelle, secondo la ricostruzione, ormai quasi conclusa, delle forze dell’ordine, avrebbero aggredito i cinque di Forza Nuova che stavano facendo il banchetto alimentare davanti al Conad di via Dario Campana.
Sembrano ormai a un passo dalla chiusura, le indagini di polizia e carabinieri sullo scontro avvenuto sabato scorso, durante il quale due dello schieramento di estrema destra sono rimasti seriamente feriti. Per gli inquirenti, le immagini delle telecamere sarebbero molto chiare, e quelle ‘mazze’ rinvenute dagli investigatori nel cassonetto, altro non sarebbero che i manici di metallo delle scope. I fotogrammi, immortalerebbero scene molto violente, come quella in cui uno di Forza Nuova a terra viene preso a calci in faccia da un giovane che calza un paio di anfibi. Volti italiani, dicono, riconoscibili, a cui non sarà difficile dare nome e cognome. L’inchiesta pare quindi ormai orientarsi più su un’aggressione che su una rissa, quella consumata dai giovani dei centri sociali ai danni dei ‘nemici’ che stavano facendo la colletta alimentare a due passi da Casa Madiba. Una provocazione che ha scatenato l’immediata risposta, un corteo (30-35 persone secondo gli investigatori) che si è diretto al Conad. Una folla contro cinque che, dicono, le hanno solo prese. A differenza di quello che sostengono invece quelli di Casa Madiba che sostengono invece di essere stati aggrediti dagli altri. Per gli inquirenti, almeno una ventina di loro sarebbero scappati all’arrivo delle forze dell’ordine. Per domani è previsto un summit in Procura con il pubblico ministero, una volta completata la ricostruzione dei fatti, scatteranno le denunce. Il Resto del Carlino