Rimini. Marito-padrone rumeno violenta la moglie davanti ai figli e li aggredisce con un’accetta

Pestata a sangue e violentata per anni davanti ai suoi figli, entrambi minorenni. Ma lei, una 44enne, non ha mai trovato la forza di denunciare quel marito-padrone che le aveva fatto anche perdere la fiducia in se stessa e nelle sue qualità di donna e di madre. «Sei un essere inutile, non vali niente, sei una poco di buono e sei una cosa mia, guai a te se racconti qualcosa a qualcuno», erano le parole più gentili che il compagno di una vita, un operaio di origine romena di 48 anni, ma da tempo residente in città, le rivolgeva prima di ricoprirla di botte e di stuprarla, incurante della presenza dei bambini. Un inferno che è andato avanti per anni, nonostante la nascita di due figli, uno di soli 8 anni e al quale solo l’intervento della squadra mobile della Questura di Rimini ha messo la parola fine al termine di una violenta lite. L’ultima di una lunga serie, culminata stavolta però con un tentativo di aggressione ai danni della consorte e dei figli a colpi di ascia. Il tutto è avvenuto pochi giorni fa nell’abitazione della famigliola romena, in pieno centro cittadino. L’uomo è rientrato a casa dopo aver speso parte dei suoi guadagni in una sala giochi, furioso per non essere stato fortunato. E ha così scaricato la sua rabbia sulla moglie, picchiandola a sangue. Successivamente, quando la donna si è rifiutata di assecondare i suoi desideri sessuali, l’ha presa con violenza e stuprata, incurante della presenza dei due figli. Proprio la più grande, una ragazzina di 15 anni, sentendo le urla della madre, è accorsa in suo aiuto, tentando di sottrarla alla ferocia del padre: «Lascia stare mamma», gli ha urlato, cercando di dividerli, ma l’intervento ha solo aggravato la situazione. L’operaio romeno ha sì mollato la presa, ma è sceso in garage a recuperare un’ascia. Brandendo l’arma è poi rientrato in casa e si è scagliato contro moglie e figli. Le urla terrorizzate dei tre hanno fatto sì che alcuni vicini chiamassero la Polizia che è accorsa. La donna ed i due bambini sono stati allontanati dall’abitazione e collocati in una casa protetta. Il marito-padrone è stato denunciato, per il momento, per maltrattamenti in famiglia e minacce. La moglie è dovuta ricorrere alle cure ospedaliere con una prognosi di dieci giorni. Non era la prima volta che la donna si rivolgeva al pronto soccorso per le botte ricevute, ma aveva sempre giustificato gli ematomi come ‘cadute accidentali’. La 44enne, che aveva trovato un piccolo lavoro come addetta alle pulizie, ha raccontato che il marito, oltre a picchiarla e stuprarla, le rubava anche il suo piccolo stipendio per andarselo a giocare in sala Bingo o alle slot machine. «Mi dicevo che io ero sua e non valevo niente. Voglio solo andare avanti per i miei figli», ha aggiunto la donna. Il caso è già stato segnalato al tribunale dei minorenni: al momento all’uomo non è stata ancora sospesa la patria potestà. Il Resto del Carlino