Rimini. Marocchino espulso inneggia all’Isis in carcere: «Vi farò eplodere»

«TORNO e faccio esplodere l’Italia». E’ la ‘promessa’ fatta da un marocchino mentre lo stavano portando fuori dal carcere dei Casetti, per imbarcarlo su un aereo che lo avrebbe portato dritto nel suo Paese, perchè giudicato pericoloso. Un espulsione che il giudice di sorveglianza aveva già disposto dopo la sfilza di condanne che aveva subìto, accellerata dopo la segnalazione della Polizia penitenziaria che l’aveva sentito inneggiare all’Isis.
MOHAMED Adnan 40 anni, ha avuto in Italia 14 condanne penali. Spaccio di droga, rapina, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali, estorsione aggravata e violazione alle norme sull’immigrazione. Era stato detenuto in quasi tutte le carceri dell’Emilia Romagna, ogni volta con un nome falso. Alla fine era approdato ai ‘Casetti’. Lo scorso 3 gennaio, sotto le ‘vesti’ di un algerino, si era cucito la bocca con ago e filo improvvisati. Il musulmano non era nuovo a fatti del genere, ma lui aveva motivato il gesto con la mancanza di medicine. In realtà il suo obiettivo era quello di restare qui. Dopo l’espulsione aveva infatti presentato ricorso, e sapeva che il 24 gennaio il Tribunale di sorveglianza avrebbe deciso al riguardo. E l’ha fatto, confermando la decisione di rimandarlo a casa, anche perchè nel frattempo la questura di Rimini era riuscita a scoprire che non era algerino ma marocchino.
Il giorno dopo, l’uomo aveva cominciato ad inneggiare all’Isis e aveva tentato di fare proseliti tra i musulmani della sua sezione. Mohamed in carcere però era già attenzionato da qualche tempo, dopo che la sera del 24 dicembre, pur essendo musulmano, si era presentato alla messa celebrata ai Casetti dal vescovo di Rimini, ed era stato allontanato per precauzione. Ma dopo le frasi pronunciate il 25 gennaio, dal carcere è partita subito la segnalazione al centro antiterrorismo di Roma, dove è stato indicato come uno dei detenuti a rischio radicalizzazione (in totale sono 356). A quel punto le procedure per l’espulsione hanno viaggiato su un binario preferenziale. L’altro pomeriggio, quattro agenti della Polizia di Rimini e Bologna specializzati in questo tipo di scorte, sono andati a prenderlo in consegna. Già protagonista di gesti di autolesionismo, Adnan è stato messo in condizioni di sicurezza, con mani e piedi legati dalle fascette. Mentre lo portavano via ha minacciato più volte di tornare e fare esplodere l’Italia. Allo scalo di Bologna è stato imbarcato su un aereo di linea. I poliziotti l’hanno scortato fino in Marocco, dove è stato consegnato alle forze dell’ordine. Il Resto del Carlino