Segnali di risveglio per il mercato immobiliare. Nel secondo semestre del 2015 l’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, evidenzia in Emilia Romagna un aumento complessivo del 10,4% delle compravendite che si attestano a 19.400. Leggermente inferiore al dato regionale, ma comunque positiva, la performance della provincia di Rimini dove le transazioni tra luglio e dicembre 2015 si sono impennate del 9,2% rispetto allo stesso periodo del 2014. Hanno fatto ancora meglio le altre province romagnole: Forlì – Cesena ha segnato un aumento di compravendite del 14,6% e Ravenna addirittura del 17,5% (miglior dato in regione). Rimini è invece in lieve controtendenza per quanto riguarda le quotazioni degli immobili. Se infatti in generale l’Emilia Romagna segna una diminuzione delle quotazioni medie dell’1,1%, nel riminese si registra un lieve aumento (+0,1%) così come a Reggio Emilia.
Ampliando l’analisi all’intero comparto costruzioni, induce qualche speranza anche il dato della cassa integrazione: nei primi sei mesi del 2016 le ore autorizzate hanno segnato in provincia di Rimini un calo del 59,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Sicuramente un aspetto positivo ma, è bene ricordarlo, in un settore che nel riminese (dati della cassa mutua edile alla mano) ha visto dal 2008 al 2015 le aziende calare di circa il 50%, i lavoratori del 55% e le ore lavorate di oltre il 64%. Giusto un mese fa, tra l’altro, la Camera di Commercio aveva evidenziato come il comparto edile fosse ancora tra i più precari in un generale scenario di timida ripresa con un fatturato, nei primi tre mesi dell’anno, ancora in calo dello 0,5%.
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