Rimini. Medici ‘costretti’ a riposare. A rischio visite e operazioni

medico di base«SE NON ci saranno nuove assunzioni è possibile che debbano essere sacrificati alcuni servizi o sedute chirurgiche: è praticamente inevitabile». Arrivano alla stessa conclusione Cristina Trojani, segretario per l’Azienda Usl di Rimini dell’Anaao, uno dei maggiori sindacati italiani dei medici e Maurizio Grossi, presidene dell’Ordine dei medici della provincia di Rimini.
La riflessione nasce dal fatto che da oggi tutte le Ausl italiane si dovranno allineare alla direttiva europea 93/104/Ce che interviene sull’orario di lavoro dei medici fissando dei veri e propri paletti: 12 ore e 50 il limite massimo di lavoro che può essere effettuato al giorno e dopo sei ore è previsto una pausa minima di dieci minuti, mentre sono fissate in 48 le ore di lavoro settimanali, compreso lo straordinario. Previsto nella direttiva il rispetto del limite minimo di undici ore continuative di riposto. Ogni Azienda Usl si dovrà adeguare, in caso contrario le sanzioni previste andranno dai 100 a 3 mila euro per il mancato rispetto del riposo giornaliero e dai 200 ai 10 mila euro nel caso di violazione della durata massima del lavoro settimanale.
Dall’Ausl di Romagna poche e scarne righe mentre le lancette del tempo corrono velocissime per adeguarsi alla direttiva: «La direzione generale dell’Ausl Romagna precisa che si è immediatamente attivata in tal senso, anche supportando le strutture aziendali, così come illustrato alle rappresentanze sindacali nell’incontro dell’11 novembre scorso».
La verità è che lo stesso ministero della Salute e, a cascata Regioni e Ausl, non sanno ancora cosa fare: in ipotesi la stabilizzazione di almeno 3mila medici precari a livello nazionale con una deroga, quindi, al blocco del turn over.
«C’è il grande problema della reperibilità, quindi delle ore di straordinario che molti medici accumulano – afferma Trojani –. Cardiologia, chirurgia, ma anche pediatria e ostetricia sono in forte sofferenza. Ci sono medici che arrivano a fare 3/400 ore di staordinario all’anno. Non posso nascondere che le lamentele per la stanchezza e i turni durissimi non ci siano, poi la grande passione e coscienza fa andare avanti. Comunque con la direttiva da applicare o vengono effettuate nuove assunzioni, cosa naturalmente che come sindacato auspichiamo, oppure è possibile che, ad esempio, qualche seduta chirurgica possa saltare».
«Arrivare ad avere un cumulo di 400 ore di straordinario comporta un rischio clinico: il personale stanco può non avere più il sufficiente grado di lucidità per assistere un paziente – dichiara Grossi –. A questo punto non si può non applicare la normativa europea quindi o arrivano nuovi medici o si riducono le prestazioni. Il 28 novembre, come Federazione nazionale, saremo a Roma per manifestare il nostro dissenso all’ennesimo taglio dei fondi alla Sanità previsto nella Finanziaria».

Resto del Carlino