Rimini. «Mi ha toccato il seno»: anziano prete truffato e ricattato

prete parrocoSI FECE palpeggiare il seno da un anziano prete, dicendo di temere per una brutta malattia e invitando il religioso a ‘verificare’. Poi col marito, minacciando di diffondere la notizia, si fece dare 5.300 euro. Per questa estorsione – continuata e in concorso – il Tribunale di Ravenna ha condannato a due anni e tre mesi una coppia di nomadi domiciliati a Rimini: Liliana Stojanovic, 36 anni, e Svetozar Jovanovic, 40enne, entrambi con precedenti per reati contro il patrimonio. Per i due la Procura aveva chiesto una pena di cinque anni.
LA DONNA aveva incontrato l’ex parroco di San Gabriele di Lugo, ultraottantenne, nella primavera scorsa. La Stojanovic si era presentata da lui in parrocchia chiedendo un sostegno economico di 3.000 euro per affrontare spese, a suo dire necessarie, per l’abitazione. E in quel frangente, con mossa lesta, si era fatta palpeggiare il seno con il pretesto di un consulto medico. «Avevo preso tempo per decidere – raccontava il parroco nella denuncia, presentata a luglio 2014 – e le chiesi di fare una copia dei documenti. Vidi subito che risultava residente a Rimini, mentre a me aveva detto che abitava a Bagnacavallo. Si scoprì il seno, dicendomi di avere un tumore ed invitandomi a toccarglielo per sincerarmene. Preso da un po’ di smarrimento, ho malauguratamente aderito e toccato il seno frontalmente per un solo attimo, non percependo nulla di che, visto che non ho competenza alcuna. Mi ero riservato di prendere una decisione in qualche giorno e dopo una settimana lei tornò a cercargli». A quel punto il prete le diede i tremila euro e lei si allontanò. Salvo poi ripresentarsi a distanza di un’altra settimana. «Mi chiese altri 4000 euro e fui costretto a darglieli perché minacciava di dire alla stampa che l’avevo molestata sessualmente e compiuto gesti di pedofilia verso i suoi figli, pur non avendo mai visto altri componenti della sua famiglia».
UNA SERA in chiesa si era presentato anche il marito con fare minaccioso. E dopo telefonate ed sms con altre richieste di natura estorsiva, il don si era deciso a denunciarli. Secondo i due, in parte rei confessi, si trattava di soldi (almeno i 3.000 euro iniziali) che il parroco aveva elargito spontaneamente. E almeno in parte lo hanno risarcito con la somma di duemila euro. La Stojanovic, di origine slava ma nata a Trieste, si trova ai domiciliari nella città giuliana, la stessa nella quale era stata bloccata dai carabinieri con il consorte, pure lui di origina slava ma nato a Roma. Quest’ultimo, dopo essersi reso latitante, fu arrestato nuovamente e si trova in carcere. Sempre ieri il suo difensore, avvocato Luca Donelli, ne aveva chiesto la remissione ai domiciliari, la Procura si è opposta e il giudice, Corrado Schiaretti, si è riservato la decisione.

Resto del Carlino