Rimini. Migranti nella casa presa all’asta. La Prefettura: ”soluzione vicina”

«Stiamo cercando di trovare al più presto una collocazione alternativa per i profughi ospitati nella casa colonica di San Martino Monte L’Abate: contiamo si risolvere il problema nel giro di qualche giorno». La prefettura di Rimini conferma che sta seguendo «da tempo» il caso dei profughi che abitano nell’edificio andato all’asta lo scorso 12 maggio. Immobile che ieri – da queste colonne – il nuovo proprietario, l’artigiano 51enne di origine albanese Jorgo Ceka, ha ribadito di volersi veder finalmente consegnato. Cosa mai avvenuta sebbene siano trascorsi otto mesi dall’aggiudicazione per 129.600 euro, e quattro mesi dal decreto di trasferimento «in piena e esclusiva proprietà» firmato dal giudice. Gli immigrati ospitati in via Monte L’Abate – provenienti da Ghana, Mali, Niger, Costa d’Avorio, Afghanistan, sono attualmente una trentina. Vengono gestiti, fin dal settembre del 2015, dalla Croce Rossa provinciale, che aveva stipulato un contratto di locazione per quattro anni con il precedente proprietario. Cui però lo stabile è stato tolto, e poi messo all’asta dal tribunale fallimentare. Daniele Marano, presidente e commissario del comitato provinciale della Croce Rossa, ha spiegato di aver chiesto al nuovo proprietario di proseguire con il contratto d’affitto, ma di aver ricevuto un diniego. «Stiamo cercando un’alternativa», ha detto Marano. «Cercheremo una soluzione – aggiunge la prefettura, per ottemperare quanto prima a quanto chiede il proprietario, nella sua legittima aspettativa». Per ciascuno dei profughi nella casa di San Martino la Croce Rossa percepisce dal ministero 35 euro al giorno. Oltre a 2,5 euro di poket money quotidiano consegnati ad ogni rifugiato, retribuisce educatori, psicologi, supervisori, e cura formazione e inserimenti lavorativi. Il ‘caso Ceka’ ieri ha scatenato le tv nazionali, da Canale 5 (Pomeriggio Cinque) a La 7 (Tagadà), pronte a ospitare in studio l’artigiano. Le altre associazioni accreditate – in gran parte cooperative – che si occupano dei migranti sono Caritas, Terre Solidali, Centofiori, Ardea, Cad, Metis, Edith Stein, Eucrante, San Paolo, Papa Giovanni XXIII. Il Resto del Carlino