
L’investimento era avvenuto la sera di sabato scorso, sulla via Ca’ Fabbro di Morciano. Il ragazzino stava passeggiando sul ciglio della strada insieme a due compagni, quando era sopraggiunta l’auto. Uno dei giovani era stato colpito prima a un braccio dallo specchietto della macchina, mentre l’amico davanti era stato travolto in pieno e scaraventato nel fosso. Un colpo terribile e solo l’erba alta aveva salvato il 15enne da una sorte ben peggiore. In ospedale gli avevano riscontrato poi un trauma cranico e una clavicola fratturata. Ma quel che è peggio, è che invece di fermarsi e prestare soccorso, l’investitore era scappato. Dietro però si era lasciato qualche traccia, lo specchietto di una Renault e quattro numeri di targa, presi da un testimone, dell’auto che seguiva da vicino la Renault, una Yaris su cui si è scoperto poi viaggiava la fidanzata del pirata. E su quello hanno lavorato i carabinieri di Montefiore, indizi che alla fine li hanno portati dritti alla donna, una collaboratrice scolastica che vive a Montefiore. L’altra sera, i militari sono andati a bussare a casa sua, dove si trovava anche il fidanzato. All’inizio hanno negato, ma poi è venuto fuori tutto. Dopo l’incidente i due avevano portato l’auto incidentata a Tavullia, dove lui vive abitualmente, e l’avevano nascosta sotto degli scatoloni. Quindi erano tornati insieme a Montefiore, convinti di essere riusciti a far perdere le proprie tracce.