Ben 2.400 euro per una sosta vietata! Tranquilli, non c’è stato un maxi-ritocco alle tariffe delle sanzioni. La somma astronomica – che dovrà pagare un automobilista riminese sorpreso senza ticket al parcheggio del tribunale – è il risarcimento che l’uomo verserà, in parti uguali, a due ausiliari del traffico che quel giorno aveva insultato pesantemente, e al Comune come ente di appartenenza delle persone offese. Ottocento euro a ciascuno, in modo di evitare le conseguenze dell’azione penale mossa contro di lui dai due ausiliari, un uomo e una donna, assunti con il concorso comunale del 2013.
ERANO stati – spiega Palazzo Garampi – «ingiuriati gravemente con insulti indicibili» dopo che avevano sanzionato la sua auto in divieto di sosta. E avevano denunciato l’automobilista per oltraggio a pubblico ufficiale. La somma è stata quantificata dalle parti, attraverso i rispettivi legali. I fatti risalgono al 4 giugno 2014. «Io e il mio collega – ricorda l’ausiliaria – stavamo controllando se le macchine nel parcheggio a pagamento avevano pagato il ticket. L’automobile di quell’uomo non ce l’aveva, nè aveva alcun permesso. Così abbiamo compilato il verbale». Multa da 41 euro di sanzione che scendono a 28,50 se si paga entro 5 giorni. «Poi abbiamo continuato il nostro lavoro – prosegue l’ausilare, difesa dall’avvocato Veronica Cirioni –. Stavamo verbalizzando un’altra macchina vicina, anche quella senza ticket, quando è arrivato quel signore. Ha cominciato a inveire, chiedendo perché l’avessimo multato. Noi gli abbiamo spiegato che il parcheggio era a pagamento. Ha detto che era andato in un negozio lì vicino. Si è arrabbiato pesantemente.
PRIMA solo nei miei confronti, pronunciando offese e parole irripetibili. Poi anche con il mio collega. Noi gli abbiamo chiesto i documenti per poter redigere il verbale, perché quello che lasciamo sul cruscotto è solo un preavviso. Lui si è rifiutato di mostrarceli. Urlava frasi come ‘teste di…’, ‘non mi fido di voi’, ‘non so chi siete’, ‘state attenti’. Io gli ho mostrato il tesserino di riconoscimento, spiegando chi eravamo». Va precisato che gli ausiliari del traffico – quelli dipendenti del Comune, sono sei in tutto – indossano una divisa con le insegne comunali, e la scritta che li qualifica come tali. «Vista la situazione – prosegue – abbiamo chiesto il supporto di una pattuglia. Quando è arrivata lui si è tranquillizzato, e ha dato i documenti. Sul verbale ha scritto ‘niente da dichiarare’». «Chiedo scusa se mi sono arrabbiato, ora pago; è stato un momento particolare, non succederà più», fa sapere l’automobilista attraverso i suoi legali, Massimiliano Cornacchia e Stefano Monti. «Insulti indicibili? Mi sembra un po’ esagerato – aggiunte Cornacchia –. Comunque è tutto agli atti. Noi abbiamo gli assegni pronti». «Capita che ausiliari e vigili vengano apostrafati aggressivamente mentre svolgono il loro lavoro – dice il comandante della municipale Fabio Mazzotti –. Specie se sono in borghese, e se sono donne».
