TRATTATO come un criminale da un controllore sull’autobus e accusato di non aver obliterato il biglietto. Non mi sono mai sentito così umiliato». Francesco Paonessa, 51 anni, imprenditore calabrese, arrivato a Rimini per la fiera del turismo, è a dir poco amareggiato.
Che cosa è successo?
«Sono salito sul bus numero 10 in viale Vespucci, vicino all’Hotel Europa intorno alle 11,30 (il fatto è accaduto una settimana fa, sabato 10 ottobre). In quel momento stava piovendo a dirotto, quindi mi sono seduto per appoggiare ombrello e borsa, poi mi sono rialzato per andare a timbrare il biglietto. E qui è accaduto il finimondo».
Ci racconti.
Appoggiata alla macchinetta obliteratrice c’era una donna, in abiti borghesi, che mi ha impedito di obliterare il biglietto dicendo che non ero in regola, che dovevo timbrare appensa salito e che adesso scattava la multa. Il tutto urlando e sollevando l’attenzione di tutti i passeggeri. Ho cercato di spiegare che mi ero solo appoggiato per posare le mie cose e che avevo addirittura dei biglietti in più che mi sarebbero rimasti in tasca, visto che ero arrivato per questa fiera e il giorno dopo sarei ripartito. Ma più cercavo di spiegare, più urlava, mettendomi alla berlina davanti a tutte le persone che erano sul mezzo, gridando all’autista di non aprire le porte, come fossi un terrorista. E io avevo già i miei documenti in mano per consegnarli. Sono una persona onesta, ho quattro scuole guida e uno stabilimento balneare, non sono un delinquente, ma non mi sono mai sentito così umiliato».
Quindi ha pagato la multa?
«Certamente: 66 euro e 30 centesimi perché questa signora mi ha detto che se non pagavo subito erano 80 euro. Poi ho saputo che non era così, avevo qualche giorno di tempo per pagare. Ma non è questo il punto».
Qual è?
«Il trattamento riservato, io so di aver agito in modo del tutto onesto, ma se ho fatto un errore e dovevo obliterare immediatamente salito sul bus, pago. Ma essere umiliato da questa signora che urlava proprio no. Ma che atteggiamento è? Come si deve sentire una persona? Guardi, a Rimini sono sempre venuto molto volentieri. Si sta qui alcuni giorni, si va in fiera, si sta in albergo, si esce per andare a pranzare e cenare nei ristoranti, quindi credo che si porti anche un po’ di guadagno. Ci lavoro anche io nel settore turistico, quindi lo so bene. Ma devo confessare che questo episodio mi ha fatto passare la voglia di ritornare».
Resto del Carlino
