Rimini. Multe selvagge e agguati sul bus «Così i furbi imparano la lezione»

controllore-bus-620x350-2PRENDERE una multa sul bus non fa piacere a nessuno, ci mancherebbe. Ma ciò che quest’estate ha fatto veramente irritare i passeggeri delle tratte riminesi sono state le «maniere» usate dai controllori nella loro caccia ai ‘portoghesi’: c’è chi ha raccontato di «inseguimenti e strattonamenti tra la folla», chi di vere e proprie «imboscate in stile Vietcong all’aperture delle porte», chi ha puntato il dito contro «la maleducazione e l’arroganza del personale». Quella della turista belga, che in un video ha affermato di essere stata «trattata come una terrorista» da chi le chiedeva il biglietto, è solo una delle centinaia di testimonianze sul «giro di vite» anti – irregolari a bordo degli autobus. Una valanga di segnalazioni che hanno letteralmente travolto gli uffici Iat della provincia e anche il nostro giornale (solo ieri in redazione ne abbiamo ricevute altre due). «Ma i nostri dipendenti non sono degli sceriffi – dice il presidente di Start Romagna, Marco Benati –. Quanto al caso della turista belga, apriremo al più presto un’inchiesta interna per capire se il controllore, con il suo atteggiamento, abbia davvero superato i limiti: cosa che del resto faciamo regolarmente ogni volta che ci troviamo di fronte a un reclamo».
Segnalazioni su segnalazioni, passeggeri che si sono sentiti trattati come «criminali», altri che parlano di «raid e agguati». Presidente, tutto normale?
«Premetto che a Rimini nel corso del 2015 abbiamo ricevuto 245 reclami, e non tutti legati alle sanzioni: numero in linea con quello degli altri bacini in cui operiamo, Ravenna e Forlì-Cesena. Il biglietto a bordo dell’autobus va pagato e obliterato: sembra banale, ma non lo è. A partire dal 2014 abbiamo avviato il progetto Ok Bus, una campagna di sensibilizzazione con l’obiettivo di educare i nostri passeggeri alle regole del trasporto pubblico, in linea con le direttive regionali».
Da quest’estate i controllori di Start vengono coadiuvati dal personale di un’agenzia esterna. Perché questo potenziamento?
«Questo avviene già anche in altre aziende della Regione. I controllori esterni sono comunque tenuti a rispettare i criteri previsti dalla nostra azienda per l’accertamento dei biglietti. Ad esempio: in caso di autobus troppo affollato, i controlli vengono svolti all’uscita dei passeggeri. Inoltre le macchinette obliteratrici non vengono mai disattivate quando i passeggeri salgono a bordo, ma dopo una o due fermate, lasciando tempo utile per la convalida».
In tanti si sono lamentati per l’eccessiva inflessibilità dei controllori, che a volte non si sono fermati nemmeno di fronte a comitive di anziani o a biglietti obliterati in malo modo, magari per colpa di una macchinetta guasta.
«Rispetto al passato siamo stati più rigorosi, è vero, ma senza mai eccedere. Il compito di un controllore è verificare la validità del biglietto: non è certo il caso di imbastire discussioni a bordo del bus. Per i confronti ci sono i nostri uffici reclami».
Alcuni turisti raccontano di essersi sentiti ‘aggrediti’ verbalmente dei controllori Come lo spiega?
«Invito tutti i passeggerri che si ritengo vittime di un’ingiustizia a farci avere il loro reclamo. L’azienda in passato ha già avviato delle inchieste per far luce sulle diverse situazioni che venivano segnalate: è questa la prassi».
Albergatori e categorie chiedono un po’ più di ‘flessibilità’.
«Siamo sempre pronti a confrontarci con gli operatori. Nei prossimi giorni convocheremo una conferenza stampa proprio per fare il punto sulle questione realtive al trasporto pubblico. Ci tengo comunque a dire che, a mio avviso, alcuni degli episodi segnalati nel corso dell’estate hanno avuto forse un eccessivo risalto mediatico».
Cosa intende?
«Prendiamo, ad esempio, il caso dei tre turisti tedeschi: sui giornali ho letto che i controllori li avrebbero inseguiti fino alla hall dell’albergo: in realtà sono stati gli stessi ragazzi a chiedere di essere accompagnati in hotel per poter prendere il portafoglio e pagare la multa».

Fonte: RESTO DEL CARLINO