Rimini. Muore dopo aver partorito due gemelli. Indagato il medico

Muore dopo aver partorito due gemelli. Sono passati quasi 4 anni da quel maledetto 13 febbraio quando Cristiana Cecchetti, parrucchiera trentaseienne di Pennabilli è spirata all’Infermi, proprio mentre stava dando alla luce i suoi tanto attesi e desiderati figli, due bellissimi gemellini. Eppure la famiglia di Cristiana (i genitori della parrucchiera si sono rivolti all’avvocato Stefano Paolucci mentre il marito ed i figli all’avvocato Samuele De Sio) attende ancora di avere risposte sul perché di quella morte assurda: soprattutto i parenti della vittima vogliono sapere se qualcuno possa aver commesso degli errori o delle omissioni che hanno portato al decesso della loro amata. Qualcosa sembra muoversi dopo l’udienza davanti al giudice per le indagini preliminari, Vinicio Cantarini, udienza che era stata fissata in seguito all’opposizione della famiglia di Cristiana alla richiesta di archiviazione della procura. Il gip
ha sì archiviato la ginecologa di fiducia della vittima, la professionista che aveva sempre seguito la Cecchetti durante i mesi di gestazione, evidenziando sempre la sua condizione di «gravidanza a rischio», ma ha rimandato gli atti in Procura affinché venga iscritto nel registro degli indagati il medico dell’Infermi che ha visitato la Cecchetti il 5 febbraio del 2013, rimandandola a casa nonostante le sue condizioni precarie. Un piccolo passo avanti per accertare le responsabilità che hanno portato alla morte di una donna che sognava solo di diventare madre. Subito dopo la tragedia, la famiglia di Cristiana aveva voluto vederci chiaro: due le denunce presentate con tanto di perizie e contro perizie che avevano portato all’iscrizione nel registro degli indagati per omicidio colposo della ginecologa di fiducia di Cristiana, la professionista che l’aveva seguita per tutta la gravidanza. E dopo mesi e mesi di indagini il titolare dell’inchiesta, lo stesso procuratore capo, Paolo Giovagnoli, aveva chiesto l’archiviazione. Ma la famiglia di Cristiana, tramite gli avvocati De Sio e Paolucci, si era opposta con tutte le sue forze all’archiviazione. A sostenere la loro fame di giustizia le perizie affidate a due luminari del calibro del dottor Carlo Bulgheroni, specialista in Ginecologia e ostetricia varesino e Paolo Tricomi, medico legale primario del reparto di Anatomia patologica dell’ospedale di Lecco che evidenziano «responsabilità da parte del personale medico dell’Infermi che ha visitato Cristiana Cecchetti il 5 febbraio, giorno in cui la donna si era presentata nell’ospedale riminese, lamentando di non sentirsi bene e facendo presente che la sua