Rimini, nasce la rete “Stop Rearm Europe”: una dozzina di realtà locali contro la corsa agli armamenti

Si consolida anche nel territorio provinciale un fronte comune contro le politiche di riarmo. A Rimini ha preso forma ufficialmente la rete locale di “Stop ReArm Europe”, un coordinamento nato dal basso che riunisce una dozzina di realtà associative e politiche. Tra i promotori figurano sigle come Assopace Palestina, Rifondazione Comunista, Sinistra Italiana, Verdi – Europa Verde, Possibile, Anpi Provinciale, Greenpeace Gruppo Locale e altre organizzazioni attive nel tessuto sociale cittadino.

Gli obiettivi della mobilitazione

Il neonato gruppo riminese si inserisce in un movimento europeo già presente in 18 Paesi, che in Italia conta l’adesione di oltre 500 organizzazioni. L’obiettivo dichiarato è contrastare i piani dell’Unione Europea che prevedono investimenti per 800 miliardi di euro nel settore della difesa. Secondo i promotori, queste risorse verrebbero sottratte a settori vitali come la sanità, l’istruzione, il welfare e la transizione ecologica, finendo per favorire esclusivamente l’industria bellica e aumentando il rischio di nuovi conflitti.

Nel loro manifesto, le realtà coinvolte denunciano il rischio di una deriva verso l’austerità e il razzismo, auspicando invece un ritorno ai valori solidaristici che ispirarono i trattati costitutivi dell’Europa unita. La richiesta è quella di un cambio di rotta radicale, che punti su una sicurezza intesa in termini sociali ed ecologici piuttosto che militari.

Il primo appuntamento pubblico

Per lanciare le proprie attività e allargare la partecipazione, la rete ha indetto una prima assemblea pubblica. L’appuntamento è fissato per il prossimo 20 dicembre alle ore 18 presso lo spazio autogestito Grotta Rossa. L’incontro, aperto a singoli cittadini e associazioni, vedrà anche il contributo della giornalista Linda Maggiori e servirà a discutere le strategie per opporsi a quella che viene definita un'”economia guerrafondaia”.