Rimini. Negozianti a caccia di clienti sul web

rimini-shopping-nataleTRASFORMARE i dipendenti in esperti del web, a caccia di clienti sui social network. Sono sempre più i negozianti che nelle proprie attività spingono i dipendenti ad assumere la ‘qualifica’ di cacciatori di clienti in Rete. E’ quanto emerge dall’indagine sulla formazione del personale fatta svolgere dall’ente bilaterale del terziario, che sarà presentata questa mattina all’auditorium di Confcommercio, in viale Italia, a partire dalle 10 del mattino.
La percentuale di imprese che utilizza i corsi di formazione resta bassa. Le cause vanno cercate, spiega il professor Antono Ori: «Nella crisi del settore del commercio che da ormai otto anni si ripercuote sui bilanci delle imprese». Tuttavia, spiega Daniela Meucci responsabile di Ebc: «Vi è un numero sensibile di aziende che ha deciso di ricorrere alla formazione per migliorare le competenze dei dipendenti, e lo fa con costanza». Nel settore del commercio: «Abbiamo notato un aumento delle richieste di corsi per migliorare le strategie commerciali utilizzando i socia network. L’incremento di richieste è del 400% e chi ha già usufruito id corsi di formazione di questo tipo ci chiede di poter far partecipare i dipendenti ad altri, evidentemente per i risultati ottenuti». Stando al sondaggio effettuato su un campione di 550 imprese del settore del terziario, per quanto riguarda il marketing e le vendite si registra la percentuale più di alta di interessamento da parte dei titolari delle imprese. Il 48,3% degli intervistati lo ritiene di fondamentale importanza. Non sempre, tuttavia, la volontà si traduce in adesioni ai corsi. «Il numero delle aziende che aderisce alla formazione non obbligatoria – premette Gianluca Bagnolini di Cisl-Fisascat – è ancora molto basso. Bisogna fare molto di più e per riuscirci ci sono due elementi sui quali diviene necessario impegnarsi: il primo riguarda gli incentivi alle imprese, l’altro è evitare di togliere al lavoratore in termini economici».
Attraverso il sondaggio che verrà presentato e discusso in mattinata, Confcommercio e i sindacati, Cgil, Cisl, e Uil, (protagonisti dell’ente bilaterale), intendono offrire una fotografia dettagliata di come le piccole aziende accedono al mondo della formazione. Salvo i corsi obbligatori, laddove vanno rispettati leggi di cui i dipendenti devono conoscerne i dettagli, solo una bassa percentuale di aziende ricorre alla formazione nell’ottica dello sviluppo dell’impresa e del miglioramento degli incassi. Una percentuale scesa negli ultimi cinque anni tanto che nel corso del 2014, solo il 23,4% delle aziende riminesi ha svolto formazione ai dipendenti, un valore più basso rispetto a quello regionale (26,4%). Al convegno interverranno Gianni Indino presidente Confcommercio, Isabella Pavolucci Filcams Cgil, Gianluca Bagnolini Fisascat Cisl, Daniela Giorgini Uiltucs Uil, e i curatori della ricerca Antonio Ori e Giulia Rossi.

Resto del Carlino