Rimini. Nel cimitero dei semafori

semaforoIl sindaco di Rimini ha in odio in semafori e siamo nel campo delle nevrosi; chissà, secondo Freud, forse li vede come simbolo fallici potenziali competitore da distruggere. Ma se hanno inventato i semafori e si usano ancora in tutto il mondo una ragione ci sarà? Racconto un episodio: porto a spasso il mio cane Paco, imbocco una strada che non avevo mai preso nè notato e vedo un capannone grigio, dal quale si intravedeva fuoriuscire la sommità di una moltitudine di pali di colore giallo e verde. Il Brasile ho pensato subito. Butto l’occhio dentro e cosa scorgo? Decine di semafori, accatastati alla meglio, una distesa nascosta alla vista dei curiosi. Mi faccio coraggio ed entro, poi capisco: non è il cimitero dei semafori dismessi, bensì di quelli asportati dopo l’avvento delle rotonde. Ne intravedo uno che mi scioglie il cuore, era giallo e c’era una scritta nera in pennarello “Silvia, ti amo”. Era il semaforo dove adesso c’è una rotonda, vicino alla mia scuola, che finiva i suoi giorni in quel polveroso capannone assieme a tanti ‘colleghi’ ancora giovani, abili ed utili ma di cui il sindaco, per ignote ragioni, non ne vuol più sapere!
r.z.
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Ma lo sa che mi ha fatto venire voglia di andare a dare un’occhiata a quel capannone? Me lo vedo, tutto quel patrimonio ‘tricolore’ lasciato lì ad arrugginire. Magari non è vero – lo andremo a verificare – ma è suggestivo, o comunque credibile. E’ già successo con le luminarie di Natale, le panchine, i lampioni, i famosi ‘pinguini’ di Riccione, tonnellate di depliant turistici e libri pagati per compiacere questo e quello. Insomma, il festival dello spreco. Altro è il suo romantico tentativo di aggrapparsi ai semafori, ormai icone del secolo scorso e, a mio modesto avviso, pensionati a ragion veduta. Le rotonde saranno pure difficili da interpretare ma il traffico scorre via che è un piacere. Quindi si rassegni a portare un fiore rosso, giallo o verde sugli impianti sepolti in magazzino. Sulle nevrosi del nostro sindaco svicolo volentieri, certo che in parecchi angoli del municipio ci sarebbe molto da fare per i discepoli di Freud.

Fonte: RESTO DEL CARLINO