Rimini. «Noi stagionali messi in ginocchio Coi nuovi sussidi facciamo la fame»

usura, banconote, soldi«CI HANNO dimezzato le indennità di disoccupazione! Per migliaia di lavoratori stagionali come me la situazione è drammatica. Con il Joc Act ci stanno mettendo sul lastrico». Lo sfogo è di Massimo Giordano, cuoco in un albergo del Riminese, anche lui oggi a manifestare a Roma contro i tagli decisi dal governo. Giordano è uno dei 33mila stagionali italiani che hanno dato vita al gruppone Facebook dei ‘Lavoratori stagionali Anls’. Un esercito di circa 400mila persone su scala nazionale.
Quanti a Roma?
«Tanti: camerieri, cuochi, baristi, addetti ai piani, portieri di notte. Con pullman, treni, auto da tutta Italia».
Avete un’area politica di riferimento?
«No, il gruppo è apolitico e asindacale. Facciamo da soli».
Cosa chiedete al governo?
«Di rivedere la riduzione delle prestazioni prevista dai nuovi ammortizzatori sociali, un taglio del 50 per cento. E chiediamo che l’Inps modifichi i parametri per l’erogazione delle prestazioni».
Lei quanto ha lavorato la scorsa estate?
«Circa quattro mesi».
E quanto prenderà di disoccupazione?
«Fino al 2012 percepivamo un’indennità legati agli stessi mesi lavorati, purché avessimo fatto almeno 78 giorni. Poi con la Mini Aspi è calata l’entità del versato. Un calo sempre maggiore negli anni successivi».
E adesso?
«Quest’anno ancora non è stato ancora chiarito. Ma la nuova Naspi, per com’è strutturata, equiparando stagionali lunghi di almeno 6 mesi l’anno e ‘corti’ sotto i 6 mesi, metterà sul lastrico migliaia di persone, con ricadute pesanti sui territori di residenza».
Quanto a lavorare tutto l’anno?
«E dove trovi il lavoro?»
In famiglia quanti siete?
«Tre. Per fortuna mia moglie ha uno stipendio, non è fissa ma porta a casa dei soldi preziosi. Abbiamo una bimba. Altrimenti non andremmo avanti. Ma…»
Ma?
«Se l’Inps risparmia con i tagli, poi i costi per aiutare chi non arriva a fine mese si ripercuotono sugli enti locali, sui territori di residenza».
In che modo?
«Ad esempio con i servizi scolastici, mense, bus, tassa rifiuti e quant’altro. Tutte agevolazioni che devono poi venire dai Comuni. E’ il gioco delle tre carte».
L’ultima indennità che ha percepito a quanto ammontava?
«Fino al 2012 incassavo sui 4.500 euro, da quanto c’è la Mini Aspi sono scesi sui 2.500-3.000. Ora con la Naspi la decurtazione è ancora più devastante».