Rimini. Nomadi, Consiglio assediato dalla protesta. In 150 in aula contro il nuovo insediamento alla Grotta Rossa

comune riminiOltre 150 residenti della Grotta Rossa (e dintorni) hanno letteralmente ‘assediato’ il consiglio comunale, ieri sera, dove si discuteva della scottante questione della ‘ricollocazione’ dei nomadi del campo di via Islanda. Discreta ma numerosa anche la presenza delle forze dell’ordine, polizia e carabinieri, oltre ai vigili urbani «d’ordinanza». Nicola Marcello (Forza Italia) ha presentato un’interpellanza: «La giunta ha già deciso tutto, fondi da chiedere e prendere, luoghi da occupare, spese a carico proprio e quindi dei riminesi. Nessun confronto. I riminesi non sono inospitali. Se il campo di via Islanda non è a norma perché lo scopriamo solo ora, a delibera di giunta fatta?». «Niente è stato deciso su tempi e luoghi – ha risposto l’assessore Mattia Morolli (assente Gloria Lisi, titolare della delega ‘sociale’), e quella offerta dalla Regione è una delle possibilità. Solo una cosa è certa: il campo di via Islanda va dismesso, per la sicurezza, il decoro e la dignità sociale». Forte delle 1.400 firme raccolte contro l’arrivo di un campo nomadi tra i residenti della Grotta Rossa e dintorni (via Maceri e via Della Lontra) la minoranza va all’attacco. «Non solo non vogliamo che vengano ‘distribuiti’ i nomadi alla Grotta Rossa o altrove sul territorio – spiega Marzio Pecci, ex candidato sindaco – ma chiediamo che venga chiuso il fallimentare campo di via Islanda. Durante questi anni si è dimostrato che non c’è stata alcuna integrazione coi riminesi da parte delle famiglie di nomadi che vi abitano. Non solo: in quel campo sono stati più volte registrati danneggiaamenti di vario tipo, che sono andati a carico della collettività. Inoltre è un problema di decoro e sicurezza la presenza spesso insistente di queste persone nelle zone mercatali e in prossimità dei parcheggi e nel centro storico». La Lega Nord, con Matteo Zaccarato, ha presentato un ordine del giorno sul tema del bando regionale. Quello col quale l’amministrazione punta a ottenere i fondi necessari a smantellare il campo di via Islanda, ‘spalmando’ i nomadi che vi abitano in altre località. Anche una trentina di aziende della Grotta rossa hanno sottoscritto un documento dove si ricordano «alcuni precedenti, come quello di via Islanda e la zona dello stadio del baseball, dove il degrado la fa da padrone». Dal Comitato ‘La Grottarossachevorrei’, promotore della raccolta firme, ricordano che «il terreno individuato per i nomadi in via della Lontra è troppo grande, e la microarea potrebbe trasformarsi in un campo vero e proprio, con 3.300 metri di terreno comunale e oltre 20mila di terreno privato, in contrasto con le disposizioni regionali sull’integrazione di rom e sinti». Non solo: parte di quell’area sarebbe già destinata agli orti per anziani.