
«NON E’ colpa dei negozi se i ragazzini non usano il cervello». A commentare la vicenda è proprio una dei gestori del negozio dove il giovane ha fatto i suoi acquisti. La commerciante sostiene che non è la prima volta che chi vende quel tipo di semi viene messo sotto accusa. «Noi vendiamo di tutto – dice – articoli per il giardinaggio e molte altre cose, tra cui i semi. Ma lo facciamo perchè la legge ce lo consente, si possono acquistare ovunque, basta andare su internet. Però ogni volta che a un giovane viene trovata una piantagione in casa, danno in qualche modo la colpa a noi. Anche se non commettiamo nessun reato, di controlli in questi anni ne abbiamo avuto parecchi». Per sgombrare il campo da equivoci, la commerciante spiega che «quelli sono semi da collezione, e sulle confezioni c’è scritto a chiare lettere che non possono essere germinati, cioè non si possono piantare. Fermo restando che non vengono comunque venduti ai minorenni. Però la cosa più facile è sempre quella di incolpare i negozi che vendono questo genere di prodotti».
A LEI per la verità, pare più ‘scandaloso’ il fatto che due genitori abbiamo dato il permesso al figlio di 20 di armare una piantagione di marijuana in casa. «Mi sembra incredibile che un padre e una madre abbiano consentito a un ragazzino che coltivare droga. Questi giovani devono imparare a usare un po’ più la testa, perchè fanno le loro cavolate e poi tirano in ballo gli altri, come i negozianti che fanno solo il loro lavoro.
Resto del Carlino