Rimini. «Non farò vivere le mie figlie accanto a una casa piena di profughi»

PROFUGHI«NON FATEMI passare per razzista, non lo sono. Anzi, quando mi hanno detto che nella casa vicino alla mia sarebbero arrivati dei profughi ero contento. Ma pensavo che sarebbero sbarcate qui alcune famiglie. Non 17 migranti maschi». Franco Valentini sa bene che ogni sua parola potrebbe essere mal interpretata. Ma i fatti sono fatti. Ed è un fatto che l’albergatore, che gestisce un hotel a Riccione, ha deciso di «vendere o comunque affittare» da subito la propria abitazione a Cerasolo, a Coriano. Una villa che si trova proprio di fianco a quella di Roberto Gabellini, l’ex militante di Movimento Sociale e An che ha deciso di affittare la sua casa a un’associazione – Ardea – che accoglie i profughi. In quella casa sulle colline di Coriano, tra mille polemiche e il braccio di ferro tra il sindaco di Coriano e la prefettura, dal 17 agosto ci vivono 17 profughi (per lo più originari del Bangladesh).
E VALENTINI, dopo l’estate appena trascorsa in albergo («Io e la famiglia viviamo durante la stagione in hotel»), ha deciso di non fare più ritorno in quella casa. «Ci ho riflettuto bene con la mia famiglia. Ho due figlie di 17 e 22 anni, come faccio a riportarle in quella casa sapendo che nella casa a fianco ci vivono 17 uomini…? Non si possono sentire tranquille, hanno paura. E io e mia moglie più di loro». A dividere le due abitazioni ci sono soltanto un piccolo muretto e una ringhiera «bassa bassa, mentre «l’ingresso ai garage delle case è in comune. Insomma, è come avere i profughi un po’ anche a casa mia». Valentini aveva provato già a vendere l’abitazione, come Gabellini, che poi l’ha affittata ai profughi (a 27mila euro all’anno), «ma ci avevo rinunciato e avevo deciso di restare ancora qualche anno a Cerasolo. Ora non più, non a queste condizioni. E poi ho molti dubbi sul fatto che in quella casa a fianco possano viverci addirittura 17 persone…».
L’ALBERGATORE nei giorni scorsi ha parlato con Ardea, e anche coi migranti. «Non ho nulla contro quei ragazzi, sia chiaro. Ma non me la sento proprio di vivere ancora lì, non mi sento sicuro per le mie figlie». Ecco comparire allora il cartello Vendesi e anche quello Affittasi. «L’importante è dare via la casa, non mi interessa se non in modo definitivo o temporaneo. A questo punto prenderemo in affitto un appartamentino a Riccione, e fino a quel momento resteremo alloggiati qui in hotel». E se chiedi a Valentini se affitterebbe anche lui ai profughi, lui non ha dubbi: «Per me non ci sono problemi, anzi. Forse arrivati a questo punto è la soluzione migliore. Ma io, lì, non ci torno».

Fonte: RESTO DEL CARLINO