Rimini Nord. Caro Diario: “Anniversario”…di Stefano Benaglia

Caro Diario, è passato un anno da quando abbiamo iniziato la nostra relazione epistolare. Ho riletto quello che ti avevo scritto ed effettivamente sono cambiate delle cose, in peggio.

Le strane SRL sono sempre li e hanno continuato lo shopping delle vecchie strutture marginali e abbandonate, aggiungendo alle attività sottotraccia l’esecuzione di rilievi topografici alla luce del giorno. Non sono ancora del tutto chiari gli scenari immobiliari entro cui si stanno muovendo, ma molti elementi lasciano presagire una nuova ondata edificatoria.

Rispetto al settembre 2023 è cambiato anche lo stato del nostro lungomare: in un’intera estate non è mai funzionata l’irrigazione e non è mai passato nessuno a pulire la ciclabile o le mattonelle. In alcune zone è ancora accumulata la sabbia della prima burrasca di maggio, intonsa nella sua dimensione ma ormai armonizzata con il resto del paesaggio. Le mattonelle sporche sono state per fortuna lavate dagli ultimi temporali, che hanno salvato anche le piante che stavano morendo di sete. Ripropongo ancora una volta di affidare ai Ci.Vi.Vo, ai comitati, ai privati, alle associazioni del territorio la cura di una o più aiuole, in cambio di pubblicità o gloria personale. Ci avevano detto che era difficile perché dovevamo riconoscere quali piante sono da conservare e quali da estirpare, ma adesso è tutto secco e quindi è tutto più semplice.

Le mattonelle rotte non sono state sostituite e nella migliore delle situazioni sono state riempite di asfalto nero, per evitare che la rottura si propagasse a quelle vicine. Il verde più resistente alla siccità è completamente senza cura, mentre prospera l’erba nata dopo le piogge. 

Le macchine sostano ore e ore nelle aree di carico e scarico, diventate il parcheggio privato dei titolari delle attività. I fornitori, a qualunque ora del giorno scaricano parcheggiando sulla ciclabile, oppure sfrecciano con i loro camion facendo lo slalom tra i pedoni e i ciclisti. Tutto senza mai un controllo da parte di nessuna forza di polizia locale o statale, in barba ai divieti e alla passeggiata sicura. 

Vige la piena e totale anarchia, con scooter e moto (una blu è particolarmente attiva) che impennano tra i passanti anche in piena passeggiata. 

Il commercio ha subito in questa estate una batosta quasi mortale, ed è solo grazie alla volontà di pochi coraggiosi imprenditori che possiamo ancora vantare attività al servizio del turismo. Il resto sono negozi bazar che vendono alcol ai minori e cianfrusaglie senza una vera utilità, se non quella poco edificante per cui sono stati aperti.

Ancora non pervenute le pensiline per i turisti che aspettano l’autobus in piedi sotto al sol leone oppure esposti alle intemperie. Scomparso dal dibattito anche il progetto di sistemazione dello svincolo via Proteo via Domeniconi, sotto al cavalcavia Verenin Grazia.

In definitiva, caro Diario, siamo peggiorati su tutti i fronti e né noi né i turisti riusciamo a comprendere perché abbiamo speso 20 milioni di euro per poi abbandonare tutto all’incuria e al degrado nel giro di pochissimi anni. 

Continuiamo a premiare i turisti che vengono da noi da quaranta, cinquanta, sessant’anni ma non riusciamo a capire che oggi il mondo non va più in quella direzione. Oggi chi ci sceglie pretende servizi, negozi, qualità e cura dell’arredo urbano. Chi viene dalle grandi città vuole spazi curati e a misura di famiglia o di persona, vuole esperienze genuine e non costruite su modelli basati su vecchie idee di turismo. Tutto è cambiato in fretta, quello che 5 anni fa era adeguato oggi non lo è più. Abbiamo tutti una parte di colpa, io per primo ho voluto portare avanti un modello di intrattenimento non più all’altezza, non più a misura del nostro turista. È il momento di scoprire nuovi progetti, nuove esperienze, nuovi orizzonti.

A chi ha seguito questa mia rubrica in questo anno dico infinitamente grazie per il supporto e le belle parole di approvazione che ricevo ogni giorno. Ai governanti, che so per certo leggono queste righe, ricordo che contornarsi di yes-man alla lunga non paga e che il mondo oltre il ponte di Tiberio e l’arco di Augusto è complicato e a tratti difficile. È il momento del coraggio e della rivoluzione delle idee. 

Fino ad ora abbiamo resistito, adesso dobbiamo combattere.

NB: la foto è si un bel tramonto ma è anche la “passeggiata” di lunedì 19 agosto 2024, ore 20.15.

 

Stefano Benaglia

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