Rimini. ”Nostra figlia di 6 anni perseguitata dai bulli a scuola”. I genitori ai Carabinieri: ”la bambina è terrorizzata”

carabinieri4Tutto sarebbe cominciato con qualche dispetto all’apparenza innocuo. Il grembiule scarabocchiato. Le pagine del quaderno strappate. Poi però i compagni di classe avrebbero iniziato ad alzare il tiro. Rovesciandole l’acqua sui libri. Prendendole a calci lo zaino. Mollandole degli spintoni. E comprendola di insulti. «Hai i pidocchi, lavati».

Piccole vessazioni. Che però possono lasciare cicatrici indelebili se a viverle sulla propria pelle è una bambina di sei anni. È quanto emergerebbe dalla denuncia presentata ai carabinieri di un paese nella provincia di Rimini, dai genitori di una piccola alunna che frequenta la prima elementare. Stando al racconto, dall’inizio dell’anno scolastico la bambina sarebbe vittima di ripetuti episodi di bullismo da parte dei compagni e delle compagne. Una serie di prepotenze e angherie, tutte indirizzate contro lo stesso bersaglio.

Una vera persecuzione, insomma. Tanto che la bambina, ad ogni nuova molestia subìta, si rifiuterebbe categoricamente di andare a scuola. Allarmati, i genitori hanno deciso di rivolgersi alle forze dell’ordine. Nel verbale si ripercorrono gli episodi che negli ultimi mesi avrebbero reso la vita della piccola alunna un vero e proprio inferno. Partendo dai quaderni zuppi d’acqua fino ad arrivare alle offese, via via sempre più pesanti e addirittura trascritte dalla stessa bambina sul proprio diario. Per i genitori il campanello d’allarme era scattato quasi subito.
«Ci siamo accorti che qualcosa non andava quando abbiamo visto che nostra figlia tornava a casa da scuola piangendo a dirotto – raccontano –. All’inizio non voleva raccontarci nulla, poi siamo riusciti a convincerla. Le prepotenze, stando a quello che ci è stato riferito, sono cominciate ad ottobre e poi sono proseguite senza sosta nell’arco degli ultimi mesi. E’ vero, raccontati così possono sembrare dei fatti banali, di poco conto. Ma non dimentichiamo che stiamo parlando di una bambina di appena sei anni, presa di mira dai suoi stessi coetanei. Posso solo immaginare che razza di incubo sia stato dover entrare ogni mattina in quella classe». «Ora la nostra bambina – prosegue la coppia –, talvolta ci chiede di restare a casa, dice che a scuola non vuole andare. E pensare che ha sempre avuto ottimi voti: ora a causa di questa situazione è invece costretta a perdere ore e ore di lezione. Vogliamo andare fino in fondo a questa vicenda, lo dobbiamo a nostra figlia. Abbiamo presentato denuncia ai carabinieri e segnalato il tutto alla dirigente scolastica. Di fronte a queste cose, non è possibile voltarsi dall’altra parte». Il Resto del Carlino