I genitori no vax affilano le armi. Pur di non dover sottoporre i figli ai vaccini obbligatori, requisito necessario da settembre per tutti i bambini che frequentano i nidi, porteranno il Comune di Rimini in tribunale. «Insieme a un avvocato, stiamo cercando di capire come poter impugnare la delibera con cui l’amministrazione ha recepito la nuova legge regionale. E se non dovessimo spuntarla, ogni famiglia che si vedrà rifiutare il proprio figlio al nido in quanto non vaccinato farà causa personalmente al Comune», annuncia Lorenzo. Quarant’anni, due figli piccoli (uno frequenta il primo anno di asilo, l’altro va alla materna), Lorenzo è tra gli artefici del nuovo comitato ‘E pur si muove’, che è nato a Rimini per portare avanti la battaglia dei genitori contrari alle vaccinazioni obbligatorie. Un comitato «che si è formato spontaneamente – assicura Lorenzo – Non c’entriamo nulla col Comilva (l’associazione no vax che qui nel Riminese ha fatto tanti proseliti) anche se tra di noi c’è chi ne condivide alcune idee». Il comitato è sorto proprio nei giorni in cui il Comune di Rimini (con la delibera approvata il 13 dicembre) ha recepito la nuova legge regionale, che vieta da settembre ai bimbi non vaccinati di frequentare gli asili pubblici e privati. La provincia di Rimini, vale la pena ricordarlo, detiene la più bassa percentuale in Emilia Romagna di vaccinazioni obbligatorie (difterite, tetano, poliomielite, epatite B): appena l’87,5% contro la media regionale del 93,4%.
«La nostra decisione di non vaccinare figli – spiega Lorenzo – è una scelta ponderata. Per questo non ci vogliamo rassegnare davanti alla legge: non si possono discriminare i bambini negando loro l’esperienza del nido, soltanto perché i genitori hanno fatto scelte differenti, ma comunque legittime, per la loro salute. I nostri figli non sono untori. Se fossimo in una situazione di epidemia o di rischio reale per alcune malattie, il discorso sarebbe diverso. Ma non è così. Inoltre l’Ausl non informa come dovrebbe le famiglie sui possibili effetti collaterali dei vaccini». Lorenzo, come altri genitori, non ha alcuna intenzione di far vaccinare il figlio più piccolo per permettergli di continuare a frequentare il nido. Ed è pronto a battere «qualsiasi strada legale». Nel frattempo, «se ai nostri figli sarà negato l’asilo saremo purtroppo costretti a tenerli a casa. Aprire un asilo per bimbi non vaccinati? Se ne è parlato, ma sarebbe impossibile, anche nel territorio di San Marino». Per Lorenzo però «questa legge potrebbe favorire situazioni educative abusive. Quelle famiglie che non possono tenere i figli a casa e non hanno abbastanza soldi per pagare la babysitter, saranno probabilmente costrette a unire le forze e ad affidare i loro bimbi a un’educatrice pagata collettivamente. E tutto questo solo perché ai figli viene vietato di frequentare l’asilo». Il Resto del Carlino
