UNA NUOVA inchiesta sulla Fondazione Meeting. L’ipotesi di reato è sempre la medesima: aver percepito indebiti finanziamenti pubblici. Si tratta, infatti, della stessa che ha portato a processo, (che si è aperto nel novembre del 2014 e la cui ultima udienza è stata a luglio prima della sospensione estiva) oltre alla Fondazione stessa come persona giuridica, anche il commercialista Massimo Conti, legale rappresentante della Fondazione stessa, il direttore generale Sandro Ricci e il direttore amministrativo Roberto Gambuti. La nuova denuncia arriva sempre dalla Guardia di Finanza ed ha portato all’apertura di un nuovo procedimento, a carico sempre dei tre personaggi coinvolti nel processo, più la stessa Fondazione.
Le nuove indagini riguardano, infatti, il bilancio relativo al 2011 che era stato escluso dall’inchiesta ‘madre’ condotta dalle Fiamme gialle. In questo caso si tratterebbe di circa trentamila euro, percepiti, indebitamente, stando all’accusa, dalla Fondazione. Soldi, però, che, come quelli già contestati nell’altra inchiesta, sono già stati restituti dalla Fondazione per dimostrare, come sostengono gli avvocati difensori, che «non c’è stato nessun dolo». Infatti dopo l’apertura del primo procedimento, la Fondazione Meeting aveva provveduto non solo alla totale restituzione delle somme contestate agli enti erogatori, ossia Regione, Provincia, Camera di Commercio e ministero dei Beni culturali per gli anni 2009, 2010, ma persino per il 2011. La prima indagine condotta dalla Guardia di Finanza, che riguardava i bilanci del 2009 e del 2010, si era rivelato un autentico terremoto: non solo erano stati congelati i conti dei tre principali indagati, ma aveva fatto scattare anche i sigilli alla palazzina di via Flaminia che ospitava la Fondazione. L’accusa era quella di aver alterato i bilanci, facendoli risultare in passivo e poter così ottenere finanziamenti pubblici. Ma gli imputati, difesi dagli avvocati Cesare e Roberto Brancaleoni, Armando D’Apote e Sergio De Sio, hanno sempre professato la loro innocenza e per dimostrare il tutto, nel primo procedimento penale hanno convocato quaranta testimoni.
Adesso arriva questa nuova denuncia bis.
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