Un altro episodio di violenza ha scosso il Pronto Soccorso di Rimini, dove un’operatrice sanitaria è stata aggredita brutalmente. La Cisl Fp Romagna non nasconde la propria preoccupazione e rilancia la necessità di interventi urgenti e concreti, sottolineando come la situazione sia ormai fuori controllo.
Non è un caso isolato: da tempo il sindacato denuncia con forza l’escalation di episodi di violenza ai danni del personale sanitario, non solo nel capoluogo romagnolo ma in tutta la regione. Nonostante campagne di sensibilizzazione, volantini, video e persino una maratona dedicata, il problema rimane irrisolto e anzi sembra aggravarsi. La risposta delle istituzioni, secondo la Cisl, è finora insufficiente.
Un fattore determinante è l’impatto delle emergenze sociali, con un numero crescente di persone con fragilità complesse — problematiche sociali, dipendenze, difficoltà psichiatriche — che finiscono nei Pronto Soccorso. Questi ultimi diventano così un “parcheggio” inadeguato, dove spesso l’unica soluzione è somministrare sedativi o lasciare il paziente in barella. La gestione approssimativa genera caos, tensione e mette a rischio la sicurezza degli operatori e di chi è in attesa di cure.
La Cisl ricorda che dal 2022 ha inviato lettere formali all’Ausl Romagna chiedendo aggiornamenti e l’implementazione di procedure efficaci di prevenzione e tutela, basate su linee guida regionali che prevedono assistenza legale, medico-legale, psicologica e sanitaria per le vittime di aggressioni. Successivi solleciti hanno evidenziato la necessità di rafforzare videosorveglianza e presidi di polizia, soprattutto dopo furti e danneggiamenti negli spogliatoi degli ospedali.
Le proposte del sindacato sono chiare e mirano a tutelare la sicurezza degli operatori sanitari:
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Campagne di educazione sanitaria per orientare correttamente i cittadini verso le prestazioni sanitarie più adeguate, evitando accessi impropri al pronto soccorso.
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Presenza fissa, 24 ore su 24, di un presidio di polizia nel Pronto Soccorso di Rimini per risposte immediate in caso di aggressioni.
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Formazione e supporto continuo al personale sanitario per gestire situazioni critiche, con attenzione al benessere psicofisico per evitare stress e affaticamento.
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Aggiornamento delle procedure interne che garantiscano tutela legale e assistenza strutturata alle vittime, inclusa la domiciliazione legale e l’eventuale costituzione in giudizio dell’Azienda.
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Potenziamento dei sistemi di videosorveglianza e controlli negli spogliatoi e nelle aree sensibili.
La Cisl Fp Romagna conferma che continuerà a vigilare e a fare pressione affinché la sicurezza dei lavoratori sanitari non resti un problema senza risposta. “Non è più tollerabile lasciare il personale solo di fronte a una situazione tanto grave — affermano — serve un cambio di passo immediato e concreto, per proteggere chi ogni giorno si prende cura della salute di tutti noi.”