Rimini, nuovo centro della pesca: le critiche dei residenti, tra impatto ambientale e utilità contestata

La costruzione di un nuovo centro per la pesca a Rimini continua a suscitare forti polemiche tra i residenti di via Sinistra del Porto, che si oppongono fermamente al progetto. Descritto come un “ecomostro” e un “hangar di lamiera” da oltre 2.500 mq, il centro dovrebbe sorgere nell’ultima area verde di pregio lungo la ferrovia, mettendo a rischio l’integrità del piano del verde del Comune. Le preoccupazioni non si limitano però solo all’impatto estetico e ambientale della struttura, ma riguardano anche il rischio di congestionamento e danni alla vivibilità della zona circostante.

Il timore per l’ambiente e la sicurezza

Il comitato di via Sinistra del Porto ha espresso preoccupazione per l’impatto che la struttura avrà sull’ambiente circostante. Secondo i residenti, l’area scelta per ospitare il centro per la pesca è particolarmente vulnerabile, essendo una delle ultime aree verdi a ridosso del mare. Oltre a ciò, il traffico intenso di veicoli pesanti, che transiterebbero lungo l’unica strada di accesso, risulta preoccupante. La via Sinistra del Porto, infatti, dista meno di 7 metri dalle finestre di ben 88 abitazioni, mettendo a rischio la qualità della vita di molte persone.

Inoltre, il progetto originale prevedeva un piano interrato per il carico e scarico delle merci, ma questo è stato eliminato a causa di “problemi di budget”. Ciò ha sollevato preoccupazioni anche per la gestione delle acque meteoriche, con il rischio che una “scarpata ripida” possa dirigere l’acqua piovana direttamente verso le abitazioni, aggravando ulteriormente la situazione.

Un mercato ittico non richiesto

A sollevare ulteriori dubbi sul progetto è la domanda: è davvero necessario un nuovo centro per la pesca a Rimini? Il comitato solleva delle perplessità, evidenziando come, secondo i dati forniti dalla Camera di Commercio locale, il settore della pesca sia in calo. Le imprese del settore hanno registrato una diminuzione del 2,7% dal 2016 al 2023, con una riduzione significativa sia nella quantità che nel valore del pescato. In questo scenario, la costruzione di un nuovo mercato ittico appare superflua, soprattutto considerando che il mercato riminese sembra non essere più in grado di supportare una struttura di tale portata.

La posizione del comitato

Il comitato di via Sinistra del Porto solleva un interrogativo fondamentale: come è possibile pianificare la realizzazione di una struttura commerciale così grande, in un’area residenziale e a pochi passi dal mare, quando esistono spazi appositamente progettati per il commercio e la logistica vicino al casello autostradale? La vicinanza alle abitazioni e alla zona portuale solleva questioni legate alla sicurezza e alla sostenibilità ambientale, questioni che, secondo i critici, non sono state sufficientemente considerate nel progetto.

Il comitato, quindi, chiede una revisione del piano, suggerendo che il nuovo mercato ittico venga realizzato in un’area più adeguata, lontano dalle abitazioni e da una zona ecologicamente sensibile.