Rimini, omicidio Paganelli: dopo il rinvio a giudizio di Dassilva le indagini si concentrerebbero su altri soggetti coinvolti. La difesa dei figli di Pierina preannuncia nuovi indagati

Caso chiuso? Macché… Sulla base delle dichiarazini rilasciate ieri dalle difese di alcni individui coinvolti nella vicenda, il “giallo” sarebbe tutt’altro che risolto. Anzi, sarebbe ancora ben lontano dall’aver delineato in modo definitivo tutti i soggetti coinvolti.

Infatti, l’inchiesta sull’omicidio di Pierina Paganelli continua ad allargare il suo raggio d’azione. Dopo il rinvio a giudizio di Alessandro Dassilva, arrivato ieri al termine dell’udienza preliminare, le aspettative ora si spostano su futuri possibili sviluppi investigativi.

All’uscita dal tribunale, nella tarda mattinata di ieri, lunedì 14 luglio, gli avvocati Monica e Marco Lunedei – rappresentanti legali dei figli della vittima – hanno lasciato trasparire un clima di fiducia. La decisione del giudice è stata accolta con soddisfazione, ma i legali delle parti civili non si sono limitati a commentare l’esito dell’udienza: secondo la loro visione, il procedimento è ancora lontano dall’aver delineato in modo definitivo tutti i soggetti coinvolti. Hanno infatti affermato che non si può escludere l’ingresso di nuovi indagati nei prossimi mesi, prima dell’avvio ufficiale del processo.

La possibilità che il quadro accusatorio si ampli trova eco anche nella posizione della difesa di Manuela Bianchi, persona offesa nel procedimento, che però non si è costituita parte civile. L’avvocata Nunzia Barzan, affiancata dal consulente tecnico Davide Barazan, ha confermato che la loro assistita accoglie con rispetto la decisione del giudice per l’udienza preliminare. Entrambi hanno ribadito la piena fiducia della donna nella magistratura, sottolineando la speranza che il responsabile dell’uccisione di Pierina venga definitivamente individuato e punito.

Il clima, dunque, è quello di un’inchiesta che resta aperta a possibili colpi di scena. Il rinvio a giudizio di Dassilva rappresenta un punto fermo, ma non l’ultimo. La certezza sulla ricostruzione dell’omicidio, nei prossimi mesi, potrebbe cambiare volto.