RIMINI – L’incidente probatorio relativo all’omicidio di Pierina Paganelli ha rivelato che non c’è corrispondenza tra il materiale biologico analizzato dalla polizia scientifica e il Dna del sospettato Louis Dassilva. Questa informazione è stata comunicata dal genetista forense Emiliano Giardina, al termine dell’udienza presso il tribunale di Rimini.
Giardina ha sottolineato che, sebbene il test abbia dato esito negativo, si tratta comunque di un risultato da considerare. L’analisi ha riguardato i reperti prelevati dalla scena del crimine, in particolare nel garage di via del Ciclamino, dove è stato isolato il materiale biologico. Louis Dassilva, di origine senegalese e attualmente in carcere dal 16 luglio, è accusato dell’omicidio della Paganelli.
In aggiunta, il genetista ha riferito che neppure le analisi relative alle chiavi e al telecomando della vittima hanno prodotto risultati significativi. Giardina ha presentato in aula tutti gli esiti analitici, evidenziando che non è stata trovata alcuna prova utile a identificare Dassilva come presente sul luogo del delitto. Inoltre, è emerso che i vestiti della vittima potrebbero essere stati contaminati dalla muffa a causa di una scorretta conservazione, il che ha compromesso la possibilità di rintracciare Dna.
Le dichiarazioni del genetista sono state accolte con favore dai legali di Dassilva, che hanno sottolineato l’importanza di questi risultati nell’ambito della difesa.