Il delicato e controverso caso dell’omicidio di Pierina Paganelli si arricchisce di un nuovo capitolo, questa volta sul piano giudiziario e non investigativo. Il procedimento per diffamazione intentato dallo studio legale Barzan contro l’avvocata Chiara Rinaldi – difensore di Valeria Bartolucci, moglie dell’unico indagato per l’omicidio – si è ufficialmente chiuso con un’archiviazione.
La vicenda nasce a gennaio, quando Nunzia Barzan, avvocata, e Davide Barzan, consulente criminologo, avevano sporto querela per alcune affermazioni rilasciate da Rinaldi nel corso di interventi televisivi e tramite post pubblicati sui suoi canali social personali. Le dichiarazioni, ritenute lesive dell’immagine professionale dello studio, erano collegate al caso Paganelli e al ruolo pubblico ricoperto dallo stesso studio in alcune fasi della vicenda.
A occuparsi della denuncia è stata la Procura di Bologna, nella persona della pm Elena Caruso. Dopo aver esaminato i contenuti oggetto della contestazione, la magistrata ha ritenuto infondata l’ipotesi di diffamazione, concludendo che le esternazioni di Rinaldi ricadevano pienamente nell’ambito del legittimo diritto di critica. Non vi sarebbero stati insulti gratuiti né volontà di offendere, quanto piuttosto un’espressione di opinione riconducibile al dibattito pubblico intorno a una vicenda di forte impatto mediatico.
La decisione è stata formalizzata dal giudice per le indagini preliminari Letizio Magliarom, che ha accolto la richiesta di archiviazione formulata dalla Procura.
Dal punto di vista legale, Nunzia e Davide Barzan erano assistiti dall’avvocato Marlon Lepera, mentre Chiara Rinaldi ha ricevuto assistenza dall’avvocato Antonio Petroncini.
Se il caso Paganelli continua ad attrarre l’attenzione per i risvolti investigativi e giudiziari, questo episodio conferma anche quanto sia alto il livello di tensione tra i professionisti coinvolti, dentro e fuori le aule dei tribunali.