Sarà il prossimo 7 luglio il giorno in cui si conoscerà il destino processuale di Louis Dassilva, accusato di aver ucciso con 29 coltellate Pierina Paganelli, la 78enne colpita mortalmente la sera del 3 ottobre 2023, mentre rientrava da un incontro presso il tempio dei Testimoni di Geova. A stabilirlo sarà il giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Rimini, Raffaele Deflorio, che ha già sciolto la riserva su alcune eccezioni preliminari avanzate dalla difesa.
Dassilva, attualmente detenuto e prossimo alla scadenza della custodia cautelare fissata per il 15 luglio, non ha presenziato all’udienza del 24 giugno, né a quella precedente. I suoi avvocati, Andrea Guidi e Riario Fabbri, hanno spiegato che il loro assistito “ha vissuto con difficoltà questa fase, ma ha cercato di guardare avanti”, anche attraverso il conseguimento del diploma di terza media, ottenuto durante la detenzione.
Durante la seconda giornata di udienza preliminare, i legali hanno sollevato obiezioni formali riguardo all’indeterminatezza del capo d’imputazione e alla mancata disponibilità di alcune intercettazioni che, secondo la difesa, sarebbero fondamentali per garantire piena possibilità di difesa all’imputato. “Si tratta di elementi necessari – hanno spiegato – per assicurare il diritto del nostro cliente a controbattere nel merito”.
Al centro dell’attenzione anche le dichiarazioni di Manuela Bianchi, ex amante di Dassilva e suocera della vittima, che avrebbe offerto una nuova versione dei fatti relativi al ritrovamento del corpo. La difesa, però, respinge ogni coinvolgimento del 35enne: “Il nostro assistito ci ha sempre riferito – hanno ribadito gli avvocati – che la sera del 3 ottobre si trovava in casa e che la mattina successiva non era nel garage ad aspettare Manuela Bianchi. Questa è la sua verità, ed è quella che porteremo in aula”.
A questo punto, non resta che attendere la data decisiva del 7 luglio, quando il Gup deciderà se Dassilva dovrà affrontare un processo con l’accusa di omicidio volontario aggravato, oppure se le tesi della difesa saranno ritenute sufficienti a interrompere il procedimento.