Rimini, omicidio Pierina Paganelli. La difesa Dassilva “spara” sul perito fonico incaricato dalla Procura: dubbi sulla sua imparzialità

Cambia il fronte dell’inchiesta sull’omicidio di Pierina Paganelli, la donna di 78 anni trovata uccisa in un garage di via del Ciclamino, con nuovi sviluppi sul fronte tecnico: il consulente incaricato di analizzare i file audio della telecamera condominiale potrebbe essere sostituito. Il motivo? Una partecipazione televisiva avvenuta mesi fa, ritenuta potenzialmente compromettente per la serenità del procedimento.

Durante l’udienza di conferimento incarico che si è svolta ieri nel tribunale di Rimini, la difesa di Louis Dassilva – unico indagato per l’omicidio – ha sollevato dubbi sull’imparzialità di Michele Vitiello, esperto di informatica forense e fonica. Il tecnico, nominato direttamente dal giudice per le indagini preliminari Vinicio Cantarini, aveva infatti partecipato alla trasmissione Quarto Grado circa cinque mesi fa, esprimendo valutazioni proprio sul materiale audio raccolto nella scena del delitto.

Gli avvocati di Dassilva, Riario Fabbri e Andrea Guidi, pur riconoscendo le competenze del consulente, hanno chiesto la sua sostituzione, sostenendo che un nuovo incarico ad un tecnico terzo garantirebbe maggiore serenità nell’accertamento di uno degli aspetti chiave dell’inchiesta: la decodifica delle voci e dei rumori registrati nel box sotterraneo la sera del delitto.

Il gip si è riservato la decisione, rinviando la discussione a lunedì 16 giugno. In ogni caso, tra i nomi già confermati figura quello del colonnello dei carabinieri Davide Zavattaro, ex comandante della sezione fonica dei Ris di Roma e Messina, che affiancherà o, eventualmente, prenderà il posto del consulente contestato.

Anche in questa occasione Louis Dassilva ha scelto di essere presente in aula. L’uomo, di origini senegalesi, ha ripreso da qualche giorno lo sciopero della fame, interrotto solo brevemente. Un gesto che ha suscitato la preoccupazione del gip, il quale – durante una pausa – si è avvicinato personalmente all’indagato per invitarlo a tutelare la propria salute. I suoi legali hanno confermato che Dassilva sta tornando a nutrirsi in modo parziale, anche grazie ai consigli ricevuti, nella consapevolezza che simili forme di protesta possono compromettere la lucidità e non incidere realmente sugli sviluppi giudiziari.

Nel frattempo, come anticipato ieri, è stato dichiarato concluso l’incidente probatorio sui filmati della “Cam3”, una delle telecamere installate nel garage. Secondo i periti incaricati dal giudice, non è possibile stabilire con certezza il colore della pelle della persona inquadrata pochi istanti dopo l’orario in cui sarebbe avvenuto l’omicidio.

Ora il fascicolo è nelle mani del pubblico ministero Daniele Paci, che potrebbe già domani – martedì 11 giugno – formalizzare la richiesta di rinvio a giudizio per Dassilva. A riceverla sarà il gup Raffaele Deflorio, che dovrà poi valutare se il caso è maturo per l’apertura del processo.

L’inchiesta prosegue, dunque, tra interrogativi tecnici, proteste silenziose e una verità ancora lontana da essere chiarita.