La difesa di Dassilva si sta preparando a contestare con forza la versione offerta da Manuela Bianchi, la testimone che aveva collocato il suo assistito nei garage di via del Ciclamino la mattina dopo l’omicidio di Pierina. Secondo i legali, le registrazioni audio ottenute dalla telecamera interna del condominio — strumento chiave per l’accusa — non garantiscono una lettura affidabile dei rumori e delle voci captate quella notte.
Il consulente della difesa, il professor Marco Zonaro, ha evidenziato come la distanza tra la telecamera e i punti in cui si sarebbero verificati gli eventi sia di circa 64 metri, una distanza che renderebbe troppo imprecise le registrazioni. Inoltre, la qualità bassa dei suoni e la possibilità che interferenze esterne abbiano alterato i rumori, provenienti anche dalle bocche di lupo, compromettono la certezza con cui si potrebbe attribuire qualsiasi rumore a una voce umana.
Per questo motivo, i difensori sostengono che i suoni raccolti non possano essere considerati prova certa e che non si possa stabilire con sicurezza se si tratti effettivamente di conversazioni o semplici rumori ambientali. Questo aspetto, a loro avviso, mina la credibilità della testimonianza di Bianchi, che aveva indicato Dassilva come presente sul luogo quella mattina.
Il giudice Vinicio Cantarini ha fissato per il 9 giugno l’incarico per una nuova perizia tecnica che sarà affidata al colonnello Davide Zavattaro, esperto dei Ris, e al professor Michele Vitiello, specialista in informatica-fonica, per chiarire definitivamente l’attendibilità delle registrazioni. La difesa punta a questa nuova perizia come momento cruciale per ribaltare l’impianto accusatorio.