Nonostante i dieci mesi trascorsi dietro le sbarre del carcere dei Casetti, Louis Dassilva non ha rinunciato alla sua verità: quella di essere detenuto ingiustamente. E adesso, con il sostegno dei suoi legali, si prepara a una nuova sfida davanti alla Suprema Corte, annunciando il deposito di un ulteriore ricorso in Cassazione.
Dopo aver sospeso lo sciopero della fame e della sete che l’aveva costretto al ricovero, il giovane senegalese torna a farsi sentire. Il suo bersaglio è la più recente ordinanza del Tribunale del Riesame di Bologna, che ha confermato la misura cautelare in carcere, riformulando le motivazioni come richiesto dalla Cassazione stessa.
Ma per i suoi avvocati, Andrea Guidi e Riario Fabbri, le nuove giustificazioni fornite dai giudici bolognesi sarebbero prive di coerenza logica e incapaci di superare le criticità sollevate in precedenza dalla Suprema Corte. Per questo motivo mercoledì verrà presentato un nuovo ricorso, con l’obiettivo di ottenere l’annullamento dell’ordinanza.
La decisione della Cassazione potrebbe portare a due scenari molto diversi: da un lato, il respingimento del ricorso rafforzerebbe l’attuale impianto accusatorio; dall’altro, un nuovo annullamento aprirebbe la strada a una revisione sostanziale delle valutazioni finora espresse.
Nel frattempo, resta aperto un secondo fronte: la difesa ha impugnato anche l’ultima ordinanza del GIP di Rimini, Vinicio Cantarini, che ha confermato la detenzione. Anche in quel caso, se il Riesame dovesse dare parere contrario, l’appello in Cassazione è già pronto.
Louis Dassilva, che continua a proclamarsi estraneo ai fatti contestati, ha scelto di non piegarsi. Dopo quasi un anno di carcere, la sua battaglia legale sembra appena cominciata.