Nella serata di giovedì, le forze dell’ordine di Rimini sono tornate in via del Ciclamino per ulteriori sopralluoghi e simulazioni riguardanti l’omicidio di Pierina Paganelli, la donna di 78 anni brutalmente uccisa lo scorso ottobre. La Polizia Scientifica e la Squadra Mobile hanno ricostruito, con l’ausilio di simulazioni video, i movimenti e le dinamiche della serata del delitto, cercando di fare luce su tutti gli aspetti ancora oscuri del caso.
Il principale sospettato, Louis Dassilva, un uomo di 35 anni di origine senegalese, è stato arrestato il 16 luglio dopo una lunga indagine che ha raccolto prove sostanziali contro di lui, inclusi campioni di DNA e testimonianze oculari. La svolta nell’inchiesta è arrivata dopo mesi di indagini, che hanno portato alla scoperta di un presunto movente personale legato a una relazione tra Dassilva e la nuora della vittima, Manuela Bianchi. Questa relazione, secondo gli inquirenti, potrebbe aver spinto Dassilva a compiere l’omicidio per paura che il legame venisse scoperto?
L’arresto di Dassilva rappresenta un punto fondamentale nelle indagini, ma la vicenda è tutt’altro che conclusa.
Il 9 settembre è prevista un’udienza davanti al tribunale del riesame, durante la quale i legali di Dassilva discuteranno la richiesta di scarcerazione. La comunità attende con ansia ulteriori sviluppi, mentre le autorità continuano a lavorare per assicurare giustizia alla famiglia di Pierina Paganelli.