Napoletano residente nel Riminese è indagato per trasferimento fraudolento di valori e intestazione fittizia e lo scorso 30 gennaio è stato rinviato a giudizio insieme ad altre tre persone coinvolte nell’operazione Dirty Cleaning della Gdf. “Sto coronavirus è stato proprio un buon affare”: questa la frase shock intercettata dagli inquirenti. Il soggetto secondo le indagini non poteva intestarsi alcuna società o beni perché sottoposto a sorveglianza speciale. Tuttavia aveva trasformato l’azienda di pulizia di automobili in una ditta per le sanificazioni di locali, intuendo il business del coronavirus. Inoltre, scavando nel suo passato, gli investigatori avevano scovato legami del fratello con un clan in odore di camorra.
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