Rimini. «Ora discoteche per minori»

discoteche-riminiQUESTA mossa del Velvet vietato ai minori di 18 anni (come i film del Metropol, vi ricordate?) farà tendenza negli ambienti dei discotecari. Si comprende bene come sia una scelta per tutelare il locale più che gli under 18, alla luce della attuale legislazione, perchè evidentemente hanno visto che col giro di vite in corso con i minorenni rischi di chiudere. Il gioco non vale la candela: per avere qualche ingresso in più ti entra una ‘testamatta’ che s’ammazza di pasticche. Del resto è normale, signori, che per andare a ballare la notte in collina di ‘sti tempi occorra la maggior età. Un minimo di responsabilità: o no? Questo non protegge dalle morti del sabato sera per incidenti stradali. Ma per il ‘comune sentire’ se ti muore nel locale uno di 25 anni piuttosto che uno di 16 sei più protetto rispetto alla gogna pubblica che ha subito per esempio il Cocoricò. Quindi, secondo me, è stata una scelta ‘pragmatica’, fatta per evitare grane che tuttavia può suggerire non tanto che ‘lì si fanno cose da grandi’, ma che tutto l’ambaradan della serata in discoteca richiede la maggior età.
A. Z.
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Gentile lettore, se riteniamo (giustamente) che i minorenni vadano protetti in una fase molto delicata della loro vita dobbiamo comportarci di conseguenza. Non possiamo consentire agli adolescenti di ‘sballare’ come degli adulti in locali in cui possono procurarsi con grande facilità alcol e droga. Anche le discoteche più serie hanno la necessità di tutelare la loro attività: diventa molto difficile, in mezzo a centinaia di giovani, riconoscere l’under 18 che chiede un alcolico al bar. Ai tempi dei film a ‘luci rosse’ del Metropol quasi tutte le discoteche aprivano anche al pomeriggio. Oggi non sarebbero frequentate neppure dai bambini delle elementari. Ma forse è arrivato il momento di imporre ai locali che vogliono lavorare con i minorenni il divieto di servire bevande alcoliche e dei limiti all’orario di apertura.

Resto del Carlino