Rimini. Organizzazione campana rubava farmaci anti-cancro per rivenderli all’estero

pillole medicinaliRubavano farmaci anti-cancro nelle farmacie degli ospedali di mezza Italia, per poi rivenderli all’estero. Sapendo benissimo che quei medicinali trasportati in auto o su mezzi di fortuna, sarebbero diventati del tutto inefficaci, perchè mal conservati. Un’organizzazione smantellata dai carabinieri di Ferrara che, si scopre ora, aveva colpito due volte anche nel Riminese. Nessuno aveva infatti mai saputo che la notte del 10 marzo del 2014, c’erano state due effrazioni, una nella farmacia dell’ospedale Infermi, l’altra in quella del Ceccarini di Riccione. Nella prima i ladri si erano portati via 35mila euro di farmaci, nella seconda 37mila, e in entrambi i casi si trattava di antitumorali. Sedici le persone che sono finite in manette, quasi tutti campani, mentre gli investigatori sono riusciti a recuperare farmaci per quasi tre milioni di euro.
Era stato da due furti avvenuti nel ferrarese che erano partite le indagini che hanno portato i carabinieri molto più lontano di quanto potessero immaginare. ‘Operazione Caduceo’, così gli investigatori hanno battezzato l’inchiesta, dal bastone alato del dio greco Ermes che rappresenta appunto l’Ordine dei farmacisti. I furti messi a segno dalla banda sono stati a decine, fino a 250mila euro di farmaci in un solo colpo. Da Bologna a Rimini, da Cuneo a Teramo, fino Pavia. L’organizzazione colpiva con regolarità, e arrivava a smurare le casseforte delle stesse Ausl. Gran parte dei farmaci erano di H, gli anti-cancro, appunto, che vengono forniti solo dalle farmacie degli ospedali. Ma si portavano via anche quelli per malattie croniche, il cui costo è a carico dello Stato. L’organizzazione criminale era molto ben strutturata. C’era una ‘batteria’ di otto persone che si occupava dei furti (a cui si aggiungevano soggetti che partecipavano saltuariamente), poi c’era il supporto logistico, un personaggio che trovava e sceglieva gli obiettivi, quasi tutti nel Nord Italia, con sopralluoghi e ricognizioni. Quindi c’era il corriere sull’asse Napoli–Genova che fungeva anche da fornitore delle strutture di stoccaggio. Il